Il 30 marzo 1940 nasce a Salvador de Bahia, in Brasile, Astrud Gilberto. Il suo nome vero è Astrud Evangelina Weinert e il nome d'arte le arriva quando diventa moglie del famoso chitarrista brasiliano Joăo Gilberto. Trascorre la propria infanzia a Rio, dove la famiglia si trasferisce quando lei ha due anni. Pur interessandosi alla musica, non pensa propio di trasformare l'hobby in una professione fino al 1963 quando partecipa occasionalmente a una incisione di Stan Getz in cui collabora suo marito Joăo Gilberto. Quest'ultimo, non sapendo cantare in inglese le parole di The Girl From Ipanema versione anglofona di A Garôta de Ipanema chiede alla moglie di sostituirlo. La versione del brano, pubblicata nel 1964, ottiene un successo che va al di là di qualsiasi previsione e viene votata come migliore incisione jazzistica dell'anno. Astrud Gilberto inizia così una imprevista carriera musicale che la porta a collaborare ulteriormente con Getz e successivamente con il celebre arrangiatore Gil Evans. Negli anni Settanta diminuisce progressivamente la sua attività. Oggi il suo nome è per sempre legato al mito della "ragazza di Ipanema".
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio...
30 marzo, 2018
17 marzo, 2018
17 marzo 2009 - Milano assedia i Killers
«Ciao Milano! Siamo i Killers! Al vostro servizio…». Così sul palco del Forum d’Assago di fronte a un pubblico straboccante il 17 marzo 2009 Brandon Flowers, leader e frontman dei Killers ha dato inizio al concerto della sua band. Non è la prima volta che il gruppo arriva a Milano (poco più di due anni prima si è esibito al Rolling Stone) ma questa volta, complice il successo planetario del loro brano Human, i quattro ragazzi di Las Vegas sono stati sottoposti a un vero e proprio assedio da parte di migliaia di fans impazziti mentre i biglietti del concerto, più di 12.000, si esauriscono in pochissimo tempo. Già al mattino una folla variopinta prima si accalca ai cancelli, e, dopo l’apertura sciama nell’impianto milanese occupando ogni spazio disponibile. L’attesa dell’inizio del concerto della band è rotta dall’esibizione dei californiani Louis XIV. Non è mai facile fare da spalla alle star ma la band fa fatica a mantenere la concentrazione di fronte al disinteresse e, in qualche caso, alla maleducazione degli spettatori. Per questa ragione verso la fine dell’esibizione, sale sul palco a dar loro una mano il batterista dei Killers Ronnie Vannucci che per l’occasione imbraccia la chitarra e canticchia nei cori di una delle loro canzoni. L’attesa termina poco prima delle 22.000 quando, con le note di Human, inizia la performance dei Killers.
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