Il 2 dicembre 1955 a Cleveland nell’Ohio muore il bluesman Charles Davenport, conosciuto dagli appassionati con il nome di Cow Cow. Nato ad Anniston in Alabama il 23 aprile 1894 è uno dei grandi protagonisti della commistione tra il vaudeville di matrice francese e il blues. Il suo soprannome deriva dal grande successo ottenuto negli anni Trenta dal suo brano Cow Cow Blues, in cui mescola in un impasto sonoro di grande suggestione il linguaggio del ragtime con il calore delle barrelhouse, i locali dove si ritrovano i neri alla fine di una giornata di lavoro nei campi. Alla sua forza interpretativa non è estraneo il vagabondaggio dei bluesmen di quegli anni che si ritrova nei contenuti dei brani. Figlio di un pastore, impara presto a suonare il pianoforte e si esibisce giovanissimo nelle feste di Birmingham in Alabama. Successivamente se ne va al seguito del Barkoot's Show, uno spettacolo ambulante nel quale conosce il pianista Bob Davis che lo aiuta a migliorare il suo stile. All'inizio degli anni Venti si esibisce negli spettacoli per minatori e operai del Texas e nel 1924 viene scritturato dallo Star Theatre di Pittsburgh in Pennsylvania. La vita sedentaria, però, non è nelle sue corde. Per un po’ forma con la cantante Dora Carr il gruppo Davenport & Co ma il sodalizio dura poco e Cow Cow riprende i suoi vagabondaggi fra i grandi centri industriali terminali delle migrazioni nere del primo trentennio del secolo. Nel 1933 forma un gruppo itinerante, i Cow Cow's Chicago Steppers, con il quale riprende i suoi viaggi nel sud. Sono anni turbolenti e Cow Cow non sa stare lontano dai guai. Condannato a sei mesi di carcere per rissa li sconta tutti a Camp Kilby in Alabama. Al termine si stabilisce a Cleveland dove apre un negozio di musica, ma un ictus gli toglie per un po’ l’uso del braccio destro. L’infermità non lo spegne. Chiede aiuto al suo amico pianista Sammy Price e tiene fede al suo impegno contrattuale con la Decca registrando nel 1938 una serie di brani. Vagabondo per natura va poi a New York, quindi a Chicago e, infine, a Nashville, nel Tennessee, dove suona al Plantation Club. Nel 1955 è al Wheel Club in quello che è destinato a diventare il suo ultimo ingaggio. Le sue condizioni di salute, già precarie, peggiorano nuovamente e il 2 dicembre una nuova crisi lo uccide.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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