Il 29 dicembre 1982 muore a ottantasette anni Abramo Allione, uno dei pionieri dell'editoria musicale italiana. Nato a Torino nel 1910, a quindici anni se ne va a San Paolo del Brasile seguendo il padre, un industriale di tessuti. Due anni dopo il padre muore e lui torna nella sua città natale dove inizia a pubblicare "L'Estudiantina", un periodico dedicato sia alla musica classica che alla musica leggera. Alla rivista, il cui titolo pare ispirato a quello di un celebre valzer di Emil Waldteufel, collaborano compositori prestigiosi per l'epoca come Arona, Brunetti, Ravasegna e altri. In un epoca in cui molti considerano ancora la musica una sorta di nicchia per un'élite lui è uno dei pochi a prevederne una crescente diffusione di massa. Nel 1916 raddoppia. A "L'Estudiantina" affianca un secondo periodico, "L'Araldo Musicale, e contemporaneamente apre un negozio di musica sempre a Torino in via Carlo Alberto. Nel 1919 ottiene finalmente dalla Siae la sospirata qualifica di editore musicale e di compositore. Tre anni dopo apre anche una sede a Parigi. In questo periodo tra i suoi collaboratori ci sono i famosi autori di rivista Ripp e Bel Amì e il fiorentino Odoardo Spadaro, che pubblica per le sue edizioni la fortunata Ninna nanna delle dodici mamme. Pur con una sospensione tra il 1940 e il 1950 la sua attività non cesserà fino alla morte, anche se a partire dagli anni Settanta cederà l'editrice al figlio. Tra i grandi successi lanciati da Allione ci sono brani famosissimi come Creola, Sotto il cielo delle Antille e Nilo blu oltre a Il tango delle rose e Nannì.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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