Il 13 gennaio 1967 la rivista inglese New Musical Express pubblica una lunga intervista con Cliff Richard, l'interprete di rock and roll che tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta è stato considerato il primo vero fenomeno di massa della scena musicale britannica. Il servizio è di quelli destinati a fare scalpore. Il cantante, infatti, spiega le ragioni della sua recente conversione al cattolicesimo e dichiara di non sentirsi più a suo agio nel mondo dello spettacolo. A suo parere la turbolenta società moderna sta facendo sempre più emergere la necessità di riscoprire la presenza divina e alla fine confessa la sua intenzione di chiudere con la musica per dedicarsi alla predicazione del Vangelo. La notizia fa rapidamente il giro del mondo e qualche giornale arriva a titolare «Tra la musica e Dio scelgo Dio», utilizzando una frase che, per la verità, il cantante non ha mai detto. Non è estranea alla sua conversione l'esperienza di Brian "Liquorice" Locking, il chitarrista e bassista della sua band, gli Shadows, che nel 1963 ha lasciato la musica per farsi prete. In realtà alla crisi mistica si somma anche la difficoltà a reggere l'usura del tempo. Cliff, infatti, dopo aver vissuto da principale protagonista l'esplosione del rock and roll nel suo paese, con milioni di dischi venduti e una popolarità paragonabile a quella di Elvis Presley negli Stati Uniti, è stato travolto dall'irrompere sulla scena musicale del "ciclone" Beatles. A ventisette anni è considerato dalle giovani generazioni un cantante ormai vecchio, incapace di rappresentare in modo credibile la nuova voglia di protagonismo. È una fase difficile per quasi tutti gli eroi adolescenziali nati alla fine degli anni Cinquanta, spazzati via dall'esplosione beat. La crisi mistica e i propositi di chiudere per sempre con la musica non dureranno a lungo. Ben presto Cliff Richard recupererà il suo equilibrio e saprà trovare spazi diversi d'espressione. Uno dei momenti principali della sua rinascita sarà la terza edizione del Festival of Pop Songs di Bratislava, in quella che ancora si chiama Cecoslovacchia, dove, insieme ad altri "vecchi" come Gene Pitney e a vari gruppi della nuova generazione, come gli Easybeats, scoprirà di avere ancora spazio a sufficienza per poter continuare. Nello stesso anno tornerà anche al vertice delle classifiche europee con la canzone Congratulations. La musica pop ritroverà un protagonista e la chiesa cattolica dovrà rinunciare a un prete canterino.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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