Il 23 gennaio 1972 muore a Cleveland, nell’Ohio, la cantante Big Maybelle, una delle più originali voci del soul e del jazz. Nonostante la sua bravura la ragazza, nata a Jackson nel Tennessee nel 1924 ha continuato a lavorare nell'ombra dei club per molti anni spaziando dalle canzoni in chiave soul e blues al jazz. Big Maybelle per molti anni è conosciuta e apprezzata più dai musicisti e dagli addetti ai lavori che non da un pubblico per il quale è sostanzialmente una sconosciuto. Dopo questa fase un po’ oscura la vera carriera inizia all’alba dei… trentaquattro anni. Il grande pubblico, infatti, ha modo di conoscerla e di apprezzarla soltanto dopo la sua partecipazione al Festival del Jazz di Newport del 1958, dove ha modo di prodursi al meglio delle sue possibilità. La sua popolarità si estende ulteriormente anche grazie al film “Jazz on a Summer's Day”, realizzato durante da quella manifestazione. Da quel momento la tonalità ampia e distesa della sua voce e le innegabili doti interpretative le hanno consentito di farsi apprezzare nei blues, negli spiritual e soprattutto nei gospel. Proprio con i gospel ha ottenuto i migliori risultati della sua carriera esibendosi accompagnata da cori religiosi che meglio evidenziavano il timbro suggestivo del suo canto.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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