La famiglia Webb non ha il tempo né la voglia di festeggiare quando, il 14 aprile 1934, viene al mondo la piccola Loretta. A Butcher Holler, nel Kentucky, la crisi morde forte e lavoro non ce n'è per nessuno. Chi può immaginare che la mocciosa che si aggira tra le case sporca e con i capelli arruffati diventerà uno dei più grandi personaggi del country statunitense con il nome d'arte di Loretta Lynn? La bambina impara a suonare la chitarra dai vagabondi di strada e si diverte a strimpellare per gli amici. La vita, però, sembra non avere tempo per i suoi sogni. Le affibbiano un marito quando non ha ancora compiuto quattordici anni e prima ancora di aver capito bene cosa le sia successo si ritrova madre di quattro figli. Le resta la consolazione della chitarra e delle canzoni che pian piano diventano quasi un lavoro. Si offre ai locali in cambio di qualche soldo e di un pasto per sé e per i figli, conosce vari musicisti e forma anche una band, i Trailblazers, mentre la sua popolarità cresce. Alla fine degli anni Cinquanta arriva anche il primo contratto discografico e, inaspettato, nel 1960 il primo grande successo con Honky tonk girl. I tempi duri sono ormai lontani. I suoi dischi scalano regolarmente le classifiche e i soldi non sono più un problema. Nel 1972 è la prima donna della storia a potersi fregiare del titolo di "artista country dell'anno", un evento in un mondo di uomini rudi e col cappello da cow boy. Nel 1975 la sua canzone The pill viene censurata ed esclusa dalla programmazione radiofonica e televisiva ma lei non si scompone, preferisce togliersi la soddisfazione di far vincere per quattro volte il titolo di "duo country dell'anno" ai suoi duetti con Conway Twitty. La mocciosa arruffata e sporca è diventata un'artista celebrata e miliardaria che investe i suoi guadagni in una catena di negozi tipici e in una società di edizioni musicali e di spettacoli. Il pubblico la ama e glielo fa capire anche quando la sua autobiografia "Coal miner's daughter" diventa uno dei libri più venduti. Analoga accoglienza riceve il film omonimo (in Italia "La ragazza di Nashville"), interpretato da una Sissy Spacek in stato di grazia che vincerà anche l'Oscar. Negli anni Ottanta la sua stella sembra offuscarsi di fronte alle fluorescenti star di quel decennio, ma lei non se ne cura. Pubblica qualche disco e vive un po' appartata, ma non è al capolinea. Nel 1993 farà di nuovo gridare al miracolo con Honky tonk angels un album realizzato insieme a Dolly Parton e Tammy Wynette.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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