
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio...
27 aprile, 2019
28 aprile 1963 – Quando gli Stones non avevano grinta

25 aprile, 2019
26 aprile 1942 – Bobby Rydell ragazzo rassicurante

Il 26 aprile 1942 nasce a Philadelphia, in Pennsylvania, Bobby Rydell, destinato a diventare, insieme a Frankie Avalon e Fabian, uno dei tre rassicuranti idoli adolescenziali che accompagnano il boom discografico statunitense degli anni Cinquanta. Registrato all'anagrafe con il nome di Robert Louis Ridarelli che tradisce l'origine italiana della sua famiglia, il ragazzo comincia presto a respirare il profumo magico del primo rock and roll. A quindici anni forma una band insieme a un altro italoamericano come lui, Frankie Avallone, il futuro Frankie Avalon. Anche il nome del gruppo, Rocko & His Saints, denuncia le radici italiane di gran parte dei suoi componenti. Probabilmente la loro storia sarebbe finita lì se il music business statunitense non avesse deciso di creare i primi teen-idol con un duplice scopo: accompagnare la crescita delle vendite del disco con un prodotto destinato a un pubblico giovanile e costruire personaggi legati al rock & roll ma privi della carica eversiva tipica degli esponenti di questo genere. Ben sostenuto dalle trasmissioni televisive di Dick Clark, Bobby si impone come un rassicurante prototipo dell'adolescente medio americano sessualmente e politicamente innocuo. Il primo successo discografico arriva nel 1959 con Kissin' time. Da quel momento la sua avventura sembra non avere fine. I dischi volano nelle prima posizioni della classifica e anche Hollywood lo vuole per la versione cinematografica del musical "Ciao ciao Birdie", con Janet Leigh e Ann Margret. Come gli altri idoli adolescenziali, però, anche Bobby viene travolto dall'esplosione del beat e finisce per ritrovarsi ancor giovane nel circuito del revival nostalgico nonostante il tentativo di correre ai ripari pubblicando una mielosa versione della beatlesiana World without love. Nel 1986 si torna per un po' a parlare di lui quando Iggy Pop registra una versione del suo vecchio cavallo di battaglia Wild one, ma è soltanto un fuoco di paglia.
10 aprile, 2019
10 aprile 1970 - Ralph Escudero se ne va

Il 10 aprile 1970 a Puerto Rico muore il basso tuba e contrabbassista Ralph Escudero. Nato a Manati, Puerto Rico, il 16 luglio 1898 e registrato all’anagrafe con il nome di Rafael Escudero inizia a studiare musica da bambino con Fernando Cellejo e Fermin Ramirez. Il suo strumento è il basso tuba ma lui fa pratica anche al contrabbasso già a dodici anni quando suona nell'orchestra scolastica. Trasferitosi a New York raggranella qualche soldo suonando sia con l’orchestra sinfonica della New Amsterdam Musical Association che nella band che accompagna la cantante Lucille Hegamin. Dopo un giro teatrale con la rivista “Shuffle Along” di Noble Sissle ed Eubie Blake, viene ingaggiato dal complesso del clarinettista Wilbur Sweatman nel quale suona, nei primi mesi del 1923, al fianco di Duke Ellington e Sonny Greer. Proprio con il gruppo di Sweatman viene ascoltato da Fletcher Henderson che lo scrittura per la sua orchestra con la quale resta fino alla fine del 1926. L’anno dopo Don Redman assunse la direzione musicale dei McKinney's Cotton Pickers e lo chiama nella sua orchestra. Ci resta per qualche anno e poi viene sostituito da Billy Taylor. Instancabile vagabondo resta nel giro per tutti gli anni Trenta e Quaranta prima nell'area di New York dove suona, fra gli altri, col gruppo di Kaiser Marshall e in quello itinerante di W.C. Handy, e poi in California. Dopo la fine della Seconda Guerra mondiale torna nella sua terra natìa e si stabilisce a San Juan di Puerto Rico dove suona in orchestre da ballo e sinfoniche fino a pochi mesi prima di morire.
05 aprile, 2019
6 aprile 1923 – Canal Street blues

02 aprile, 2019
3 aprile 1976 - "Disco lady" di Johnny Taylor, il primo disco di platino USA

Il 3 aprile 1976 arriva per la prima volta al vertice della classifica dei dischi più venduti il singolo Disco lady interpretato da Johnnie Taylor, destinato a passare alla storia per essere stato il primo disco di platino dell'industria discografica degli Stati Uniti. Taylor è un interprete di lungo corso che inizia a cantare gospel dall'età di otto anni in varie corali di Memphis e del Kansas e a quattordici anni è già famoso a Chicago negli Highway Q.C. Qui conosce Sam Cooke di cui prende successivamente il posto nei Soul Stirrers dopo aver militato in altri gruppi ancora come i Five Echoes. Chiamato anche “il filosofo del soul” inizia la sua carriera da solista nei primi anni Sessanta e arriva al successo nel 1969 con l'album Who's making love e con i singoli Who's making love e Take care of your homework. Da quel momento per tutti gli anni Settanta centra una lunga serie di successi, culminata nel 1976 proprio con il singolo Disco lady che vende oltre due milioni di copie ed è il primo disco beneficiato dalla decisione delle case discografiche di premiare con il disco di platino le vendite milionarie.
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