27 aprile, 2019

28 aprile 1963 – Quando gli Stones non avevano grinta

Il 28 aprile 1963 i neonati Rolling Stones si esibiscono al Crowdaddy Club di Richmond, un locale gestito da quel Giorgio Gomelsky che in futuro diventerà il manager degli Yardbirds e dei Trinity di Brian Auger. Gli Stones hanno trovato da poco stabilità attorno all'ex cantante dei Blue Boys e dei Blues Incorporated di Alexis Korner, il non ancora ventenne Mick Jagger. Con lui ci sono due chitarristi: Brian Jones, anch'egli proveniente dalla band di Korner e Keith Richards, già suo compagno nei Blue Boys. La formazione è completata da un batterista non di primo pelo come Charlie Watts che ha sostituito nel ruolo l'inesperto Tony Chapman e il bassista Bill Wyman che stando ai pettegolezzi sarebbe stato scelto perché possiede un buon impianto di amplificazione. Da qualche tempo sono un l'attrazione fissa di un locale come il Crowdaddy Club frequentato da un gran numero di giovani. Pian Piano la loro popolarità arriva alle orecchie degli "addetti ai lavori" stimolando la curiosità di vari produttori o sedicenti tali. La sera del 28 aprile in sala ci sono anche Andrew Loog Oldham e il suo socio Eric Easton, due personaggi dotati di un discreto fiuto e di buone capacità manageriali. Ascoltano con attenzione gli Stones e, al termine della serata chiedono di poter parlare con i ragazzi. Quando Oldham si trova di fronte un timido Mick Jagger, non cerca giri di parole: «Siete bravini, ma non avete grinta. Tu Mick sembri impacciato e goffo. Lasciati andare, maledizione! Sbatti in faccia al pubblico tutto quello che hai, non avere paura di fargli male. La musica pop è sesso, solo sesso, e la devi sbattere in faccia al pubblico» Pur se l'inizio non è dei migliori la discussione con il gruppo procede poi su binari più tranquilli. I ragazzi non hanno nessuno che si occupi né dell'immagine né della produzione. «Se siete d'accordo potrei occuparmi io di voi. Mi piacerebbe diventare il vostro manager, a patto che accettiate le mie condizioni». Qualche giorno dopo Oldham diventa il manager dei Rolling Stones. La sua cura sarà drastica. Accentuerà i lati più aggressivi di Jagger e soci sia sul palco che fuori. Costringerà poi i media a occuparsi della band inventando sul loro conto notizie "fuori dalle righe" e qualche scandaletto. Il risultato andrà oltre le stesse previsioni dell'intelligente manager. In breve tempo, i poco grintosi Stones diventeranno uno dei simboli musicali della ribellione e, soprattutto, del gusto dell'eccesso e della provocazione per ben più di una generazione.

25 aprile, 2019

26 aprile 1942 – Bobby Rydell ragazzo rassicurante


Il 26 aprile 1942 nasce a Philadelphia, in Pennsylvania, Bobby Rydell, destinato a diventare, insieme a Frankie Avalon e Fabian, uno dei tre rassicuranti idoli adolescenziali che accompagnano il boom discografico statunitense degli anni Cinquanta. Registrato all'anagrafe con il nome di Robert Louis Ridarelli che tradisce l'origine italiana della sua famiglia, il ragazzo comincia presto a respirare il profumo magico del primo rock and roll. A quindici anni forma una band insieme a un altro italoamericano come lui, Frankie Avallone, il futuro Frankie Avalon. Anche il nome del gruppo, Rocko & His Saints, denuncia le radici italiane di gran parte dei suoi componenti. Probabilmente la loro storia sarebbe finita lì se il music business statunitense non avesse deciso di creare i primi teen-idol con un duplice scopo: accompagnare la crescita delle vendite del disco con un prodotto destinato a un pubblico giovanile e costruire personaggi legati al rock & roll ma privi della carica eversiva tipica degli esponenti di questo genere. Ben sostenuto dalle trasmissioni televisive di Dick Clark, Bobby si impone come un rassicurante prototipo dell'adolescente medio americano sessualmente e politicamente innocuo. Il primo successo discografico arriva nel 1959 con Kissin' time. Da quel momento la sua avventura sembra non avere fine. I dischi volano nelle prima posizioni della classifica e anche Hollywood lo vuole per la versione cinematografica del musical "Ciao ciao Birdie", con Janet Leigh e Ann Margret. Come gli altri idoli adolescenziali, però, anche Bobby viene travolto dall'esplosione del beat e finisce per ritrovarsi ancor giovane nel circuito del revival nostalgico nonostante il tentativo di correre ai ripari pubblicando una mielosa versione della beatlesiana World without love. Nel 1986 si torna per un po' a parlare di lui quando Iggy Pop registra una versione del suo vecchio cavallo di battaglia Wild one, ma è soltanto un fuoco di paglia.



10 aprile, 2019

10 aprile 1970 - Ralph Escudero se ne va


Il 10 aprile 1970 a Puerto Rico muore il basso tuba e contrabbassista Ralph Escudero. Nato a Manati, Puerto Rico, il 16 luglio 1898 e registrato all’anagrafe con il nome di Rafael Escudero inizia a studiare musica da bambino con Fernando Cellejo e Fermin Ramirez. Il suo strumento è il basso tuba ma lui fa pratica anche al contrabbasso già a dodici anni quando suona nell'orchestra scolastica. Trasferitosi a New York raggranella qualche soldo suonando sia con l’orchestra sinfonica della New Amsterdam Musical Association che nella band che accompagna la cantante Lucille Hegamin. Dopo un giro teatrale con la rivista “Shuffle Along” di Noble Sissle ed Eubie Blake, viene ingaggiato dal complesso del clarinettista Wilbur Sweatman nel quale suona, nei primi mesi del 1923, al fianco di Duke Ellington e Sonny Greer. Proprio con il gruppo di Sweatman viene ascoltato da Fletcher Henderson che lo scrittura per la sua orchestra con la quale resta fino alla fine del 1926. L’anno dopo Don Redman assunse la direzione musicale dei McKinney's Cotton Pickers e lo chiama nella sua orchestra. Ci resta per qualche anno e poi viene sostituito da Billy Taylor. Instancabile vagabondo resta nel giro per tutti gli anni Trenta e Quaranta prima nell'area di New York dove suona, fra gli altri, col gruppo di Kaiser Marshall e in quello itinerante di W.C. Handy, e poi in California. Dopo la fine della Seconda Guerra mondiale torna nella sua terra natìa e si stabilisce a San Juan di Puerto Rico dove suona in orchestre da ballo e sinfoniche fino a pochi mesi prima di morire.

05 aprile, 2019

6 aprile 1923 – Canal Street blues

Il 6 aprile 1923 in un precario studio di registrazione di Richmond, nello stato dell'Indiana, viene incisa per la prima volta Canal Street blues. Composto da Louis Armstrong e King Oliver il brano è dedicato a una delle più famose strade della storia del jazz che con i suoi cinquantun metri di larghezza è anche una delle vie urbane più ampie del mondo. Si trova a New Orleans e divide in due la città dal Mississippi a Metaire Road. La sua prima registrazione è curata dalla Creole Jazz Band di King Olivier, di cui è seconda cornetta Louis Armstrong che da meno di un anno ha lasciato il mestiere di scaricatore di carbone per dedicarsi interamente alla musica e sta cogliendo i primi risultati del suo lavoro. La seduta di registrazione del 6 aprile, oltre a Canal Street blues, vede la prima incisione di un altro brano di Armstrong, Dippermouth blues, destinato a diventare un classico con il titolo di Sugar foot stomp. Tutto il periodo passato dall'allegra banda della Creole Jazz Band negli studi di Richmond resterà nella leggenda del jazz. In quegli angusti e umidi locali inizia la storia d'amore tra Louis Armstrong e la pianista Lil Hardin, che qualche anno dopo diventerà la sua seconda moglie, ma nascono anche i primi contrasti artistici tra lo stesso Armstrong e il suo "vate" King Oliver. L'ambiente e la situazione, poi, sono quanto di più incredibile si possa immaginare. Il locale che ospita le sedute di registrazione è vicino alla ferrovia e i musicisti sono costretti a interrompersi ogni volta che, sbuffando e sferragliando, passa un treno. Al termine del passaggio riprendono l'esecuzione dal punto esatto dove hanno lasciato. Come se non bastasse, le esibizioni della band avvengono davanti a un pubblico di curiosi e appassionati che intervengono rumorosamente nelle pause con osservazioni, pareri e critiche che fanno spazientire King Oliver. Pur adeguandosi alle direttive del suo capo-orchestra, anche Armstrong non perde occasione per rimarcare il suo punto di vista, sostenuto nella sua battaglia da altri componenti della band che gli sono amici e parteggiano per lui come Johnny Dodds, Honoré Dutrey e Baby Dodds, oltre, ovviamente a Lil Hardin. Le giornate passano così tra discussioni, liti, interruzioni e lunghe jam session destinate al pubblico presente mentre il lavoro di registrazione procede a rilento. Nonostante tutto le incisioni di Richmond resteranno una testimonianza importante sia delle qualità di King Oliver e della sua band che del genio di Louis Armstrong.


02 aprile, 2019

3 aprile 1976 - "Disco lady" di Johnny Taylor, il primo disco di platino USA


Il 3 aprile 1976 arriva per la prima volta al vertice della classifica dei dischi più venduti il singolo Disco lady interpretato da Johnnie Taylor, destinato a passare alla storia per essere stato il primo disco di platino dell'industria discografica degli Stati Uniti. Taylor è un interprete di lungo corso che inizia a cantare gospel dall'età di otto anni in varie corali di Memphis e del Kansas e a quattordici anni è già famoso a Chicago negli Highway Q.C. Qui conosce Sam Cooke di cui prende successivamente il posto nei Soul Stirrers dopo aver militato in altri gruppi ancora come i Five Echoes. Chiamato anche “il filosofo del soul” inizia la sua carriera da solista nei primi anni Sessanta e arriva al successo nel 1969 con l'album Who's making love e con i singoli Who's making love e Take care of your homework. Da quel momento per tutti gli anni Settanta centra una lunga serie di successi, culminata nel 1976 proprio con il singolo Disco lady che vende oltre due milioni di copie ed è il primo disco beneficiato dalla decisione delle case discografiche di premiare con il disco di platino le vendite milionarie.