21 maggio, 2019

22 maggio 1924 – Charles Aznavour dalla Piaf al grande successo


Il 22 maggio 1924 nasce a Parigi Charles Aznavourian, destinato a diventare famoso con il nome di Charles Aznavour. Il lieto evento avviene per caso sul territorio francese dove i suoi genitori, profughi armeni, stanno aspettando un visto per trasferirsi negli Stati Uniti. Suo padre è il baritono Micha Aznavourian, figlio di un cuoco dello zar Nicola II, mentre sua madre Knar proviene da una famiglia di commercianti armeni stabilitisi in Turchia. Il tempo passa e il visto per gli Stati Uniti non arriva. Il vecchio Micha decide allora di aprire un piccolo ristorante armeno dove gli avventori possono trovare cibo e musica. Il locale, situato in Rue de la Huchette, diventa una luogo di ritrovo di artisti, in particolare musicisti e attori di teatro. Il piccolo Charles respira fin dai primi anni di vita questa atmosfera e ne resta affascinato. Nel 1933, quando ha solo nove anni, i suoi genitori lo iscrivono alla scuola di Spettacolo per assecondare la sua intenzione di diventare attore. Il ragazzo ha stoffa e ben presto inizia ritagliarsi piccoli ruoli nel cinema e nel teatro. Nel 1939 però, mentre il mondo si prepara a una nuova follia bellica, il padre Micha si arruola volontario nell’Armée e il quindicenne Charles Aznavourian lascia la scuola per lavorare. Sembra la fine dell’avventura nel mondo dello spettacolo, ma non è così. Nel 1941 incontra un giovane compositore. Si chiama Pierre Roche. I due decidono di unire la loro creatività. Nasce il duo Aznavour-Roche destinato a diventare popolarissimo nei locali di Parigi. Per Charles Aznavour è l’inizio di una lunghissima carriera. Nel 1946 Charles Aznavour incontra Edith Piaf. L’incontro lascia il segno su entrambi. Lui le regalerà alcune bellissime canzoni e lei gli apre le porte degli Stati Uniti. Alla fine degli anni Quaranta il duo Aznavour-Roche parte per una lunga tournée nordamericana dalla quale il buon Charles ritorna solo. Roche è rimasto oltreoceano per amore. Aznavour, pur essendo uno dei più apprezzati autori dell’epoca fatica ad affermarsi come interprete. Scrive canzoni per la Piaf, Mistinguett, Patachou, Juliette Gréco e un’infinità di protagonisti della scena musicale parigina ma fatica a farsi apprezzare in proprio. La svolta avviene nel 1957 quando, dopo una fortunata tournée nell’Africa del Nord, ottiene un sorprendente successo all’Alhambra che prelude a un vero e proprio trionfo nel tempio della musica parigina: l’Olympia. Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta la sua popolarità cresce a dismisura in tutto il mondo con brani come Sur ma vie, Parce que, Après l’amour e La mamma. I suoi dischi arrivano al vertice delle classifiche di moltissimi paesi e i teatri più prestigiosi ospitano i suoi concerti. Anche il cinema lo vede protagonista di successo sia come interprete che come autore di colonne sonore e di brani indimenticabili. Il passare del tempo non lascia tracce su Charles Aznavour che negli anni Ottanta colleziona trionfi dal vivo, successi discografici e buone frequentazioni cinematografiche. Nel 1988, quando un terribile terremoto scuote l’Armenia mietendo oltre cinquantamila vittime, crea la fondazione “Aznavour pour l’Armenie” e, insieme a Henri Verneuil, chiama a raccolta novanta protagonisti dello spettacolo francese per registrare la canzone Pour toi Armenie. Il disco vende un milione di copie e il ricavato va interamente al popolo armeno. L’iniziativa gli vale la nomina ad Ambasciatore permanente in Armenia da parte dell’Unesco. L’impegno sociale non cancella quello artistico costellato da dischi straordinari come gli album Aznavour 2000 o Je voyage, e concerti memorabili come quello tenuto nel 1990 al Palais des Congrès di Parigi con la sua amica Liza Minnelli, quello di Montreux del 1997 per festeggiare i suoi cinquant’anni di carriera e quello svoltosi sempre al Palais des Congrès di Parigi del 2004 per festeggiare il proprio ottantesimo compleanno. Nel frattempo è diventato padrone dei suoi diritti visto che nel 1992 ha acquistato l’intero catalogo della società d’edizioni fonografiche Raoul Breton che oltre ai suoi brani comprende gran parte delle opere di Gilbert Bécaud, Edith Piaf e Charles Trenet. La sua popolarità non ha confini generazionali visto che nel 1999 i frequentatori dei siti Internet della CNN e di Time lo indicano, insieme a Elvis Presley e Bob Dylan come uno dei cantanti simbolo del ventesimo secolo. La Francia non ha voluto essere da meno. L’8 ottobre 2001 in una cerimonia ufficiale svoltasi all’Eliseo il Presidente Jacques Chirac l’ha decorato per i suoi meriti artistici. Come ha avuto più volte occasione di ripetere, i riconoscimenti ufficiali gli fanno piacere ma non lo cambiano. Il nuovo millennio lo vede nuovamente sulla breccia con dischi, concerti e qualche gesto eclatante come nell’aprile del 2002 quando canta la Marsigliese durante la mobilitazione contro il leader dell’estrema destra xenofoba Jean-Marie Le Pen ammesso al secondo turno delle elezioni presidenziali francesi. Muore il 1° ottobre 2018.

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