Il 25 giugno 1949 vengono per la prima volta pubblicate negli Stati Uniti le classifiche dei dischi rhythm and blues più venduti. In un paese in cui all'epoca per gran parte degli uomini e delle donne dalla pelle nera i diritti umani sono ancora da conquistare il segnale è importante al punto che di lì a poco gli sviluppi della musica nera contribuiranno a cambiare i gusti del pubblico bianco, soprattutto giovane, che, sedotto dalla ritmica e dai vocalizzi della musica dei neri, finirà per rifiutare le orchestrazioni pop derivate dai musical. Le classifiche di vendita del rhythm and blues sono in realtà un modo per dare spazio, anche se in un contenitore separato, alla musica nera. Il termine “rhythm and blues” infatti viene utilizzato per indicare la musica leggera nera di quel periodo, cioè la musica esplosiva e ritmata destinata a quella parte della popolazione che era ancora esclusa dai club, dai teatri e dai cinema di prima visione.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento