Il 28 giugno 1950 muore a Tuskegee, in Alabama, il leggendario cantante, armonicista e chitarrista blues Jaybird Coleman. Ha soltanto cinquantaquattro anni, ma ne dimostra molti di più. La vita di strada ha, infatti, lasciato segni pesanti sul suo corpo, in particolare sul volto e sulle mani. Nato nel 1986 a Gainesville, viene registrato all'anagrafe con il nome di Burl C. Coleman e, salvo per il periodo del servizio militare, si può dire che raramente abbia varcato i confini dell'Alabama. Sulle polverose strade dello stato che l'ha visto crescere, infatti inizia a soffiare in una vecchia armonica raccattata chissà dove quando non ha ancora compiuto dodici anni. Lo fa così bene che il numero degli ascoltatori aumenta ogni volta. Con i primi soldi della questua si procura anche una vecchia chitarra che impara a suonare da solo. I suoi due strumenti lo seguono anche nel lungo periodo passato sotto le armi. Quando viene congedato, nel 1918 si trasferisce a Bessemer, una cittadina nei pressi di Birmingham. Le comunità nere della zona ne fanno un idolo locale e gli regalano il nome d'arte di Jaybird. Pur entrando nella formazione della Birmingham Jug Band non rinuncia al piacere di esibirsi da solo ogni volta che sia possibile. La strada è il suo regno, le feste un'occasione di lusso per esibirsi. Non ci sono ricorrenze famigliari o cerimonie varie che non lo vedano protagonista. La sua popolarità non conosce limiti e un giorno riesce a ottenere anche un modesto contratto discografico. Incapace di adattarsi alle regole ferree delle sale di registrazione Jaybird registra quando può e, soprattutto, quando non ha niente di meglio da fare. Nonostante tutto nel 1927 la Gennett pubblica i suoi primi dischi. Tre anni dopo, terminata una seduta per la Columbia con la Birmingham Jug Band decide di chiudere con i dischi. Ritorna a vagabondare e accompagna fino alla morte lungo le strade dell'Alabama la cognata Lizzie Coleman, cantante e intrattenitrice.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento