Il 31 gennaio 1937 nasce a Baltimora il tastierista Philip Glass forse il più osannato esponente del movimento minimalista e uno degli iniziatori della "new age music". Diplomatosi alla Juilliard School, nel 1964 si stabilisce a Parigi dove avvia una ricerca particolare influenzato dalla musica tibetana e dal sitarista indiano Ravi Shankar, oltre che, per la parte teorica del suo lavoro, dalla pedagoga musicale francese Nadia Boulanger. Proprio l'adattamento della musica di Ravi Shankar per il film "Chappaqua" è considerato il primo lavoro di rilievo della sua carriera. Tornato a New York all'inizio degli anni Settanta lavora con La Monte Young, Terry Riley e Steve Reich. Successivamente forma il Philip Glass Ensemble e diventa rapidamente uno dei maggiori esponenti di quel movimento minimalista che ha preso avvio dall'album In C di Terry Riley pubblicando album come Music in similar motion & music in 5ths nel 1973, Music in 12 parts 1 & 2 nel 1974, North star nel 1977 e molti altri. Tra le sue creazioni musicali legate alle immagini hanno particolare importanza la colonna sonora del film "Toscando", l'opera Einstein on the beach (, composta nel 1976 insieme al direttore d'orchestra Robert Wilson, Satyaghra nel 1979 sulla vita di Gandhi) e Akhnaten nel 1984 sulla vita del faraone Ajnatòn. In quest'ultima Glass utilizza ben sei voci soliste più l'orchestra e i cori della Stuttgart State Opera. Philip Glass è stato il primo artista, dopo Igor Stravinsky, a firmare un contratto discografico esclusivo con la CBS Masterworks. Nel 1984 Philip compone la musica per la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Los Angeles e nel 1986 pubblica Songs from liquid days con la collaborazione di David Byrne, Laurie Anderson, Suzanne Vega, Paul Simon per i testi e con alcune interpretazioni di Linda Ronstadt, Douglas Perry e del Kronos Quartet. Nel 2015 ha pubblicato la propria Autobiografia, dal titolo
"Parole senza musica".
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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