Il 1° febbraio 1937 nasce a Oslo il contrabbassista Erik Amundsen. Il suo primo maestro è il fratello maggiore, il pianista Arvid che gli fa conoscere il jazz e lo aiuta a trovare i primi ingaggi. A quattordici anni la musica è già il suo mestiere. In breve è considerato uno dei migliori bassisti della scena musicale norvegese. Nel 1965 suona con il quartetto di Mikkel Flagstad e il quintetto e la big band di Kjell Karlsen. Nel 1961 dopo essere stato premiato come “miglior jazzista norvegese”, viene chiamato a far parte di una European All Stars Band, riunitasi in Germania per concerti e incisioni, e successivamente si misura poi con formazioni internazionali. Proprio nel momento di maggior successo decide che la musica non può essere l’unico orizzonte della sua vita. Decide allora di diventare un uomo d’affari anche se non abbandona del tutto il jazz visto che nelle ore libere suona il basso con vari gruppi di Oslo. Muore il 22 febbraio 2015.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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