Il 26 marzo 1924 nasce a Firenze il cantante e batterista Franco Rosselli destinato a lasciare un segno nella storia del pop italiano come leader del gruppo Franco e i G 5, una delle formazioni più popolari degli anni Cinquanta prima dell’avvento del beat. La storia del gruppo inizia nel 1949 quando Rosselli forma il suo primo quartetto destinato a diventare l’anno dopo, con l’aggiunta di un elemento, Franco e i G 5. La composizione del gruppo è estremamente variabile, tanto che il nome può essere considerato, a tutti gli effetti, una sorta di nome d’arte dallo stesso Rosselli, unico elemento fisso della formazione. A partire dal 1952 Franco e i G5 sono protagonisti di un notevole successo con brani ispirati ai nuovi ritmi sudamericani, soprattutto al cha-cha-cha. Molti loro dischi diventano campioni di vendite. Il grande successo dura fino alla fine degli anni Cinquanta. Nel 1959, per tentare di far fronte al declino della sua popolarità, tenta di rilanciarsi con un nuovo ballo tropicale. È il merengue, un ritmo destinato a far furore qualche decennio dopo che però in quel periodo non riesce a ridare al gruppo lo smalto perduto. Un vento nuovo sta soffiando sulla penisola travolgendo nuovi e vecchi miti, compresi Franco e i G5, che nel 1961 partecipano al Festival di Napoli con l’incarico di riepilogare i motivi di gara.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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