Il 9 marzo 1994 muore di cancro a Madrid Fernando Rey, l’attore preferito da Luis Buñuel. Nato a La Coruña, in Spagna, il 20 settembre 1917 viene registrato all’anagrafe con il nome di Fernando Casado Arambillet ed è figlio del capitano d’artiglieria Fernando Casado Vega. Dopo un’infanzia e un’adolescenza relativamente tranquille frequenta la facoltà di Architettura dell'Università di Madrid quando nel 1936 allo scoppio della guerra civile lascia gli studi per combattere al fianco del padre con l’esercito repubblicano. Finita la guerra inizia a lavorare nel mondo del cinema come doppiatore e comparsa utilizzando per il suo nome d’arte il secondo cognome della madre Sara Arambillet Rey. Solo nel 1948 ottiene la sua prima parte da protagonista nel film Mare nostrum di Rafael Gil conosciuto in Italia anche con il titolo Alba di sangue. Il grande successo arriva dopo l’incontro con Luis Buñuel con il quale gira Viridiana nel 1961, Tristana nel 1970, Il fascino discreto della borghesia nel 1972 e Quell’oscuro oggetto del desiderio nel 1977. A partire dagli anni Sessanta interpreta film importanti, diretti da grandi registi come Falstaff di Orson Welles nel 1966, Il braccio violento della legge di William Friedkin nel 1971, Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi nel 1976 e molti altri, tra i quali Elisa, vita mia di Carlos Saura con il quale, nel 1976, vince al Festival di Cannes il premio come miglior attore straniero. Nel 1992 diventa presidente dell'Accademia delle Scienze Cinematografiche di Spagna.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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