Il 6 aprile 1937 nasce a New York il chitarrista Gene Bertoncini. Talento precoce, inizia a suonare all'età di nove anni e a sedici ottiene già i primi ingaggi da varie orchestre. Nel primo dopoguerra diventa un personaggio popolarissimo suonando in un programma per ragazzi in coppia con suo fratello fisarmonicista. L’attività musicale lo appassiona ma non al punto da distrarlo dagli studi in architettura. Solo dopo la laurea, all'inizio degli anni Sessanta, riprende a suonare con continuità mettendo in mostra qualità non comuni. Dopo aver militato in varie grandi formazioni, tra cui quella di Buddy Rich, suona in vari spettacoli televisivi e nella Metropolitan Opera Orchestra. In campo jazzistico si trova a suo agio sia negli stili tradizionali (nel 1968 Benny Goodman l'o vuole al suo fianco in un importante concerto alla Philharmonic Hall di New York) che in quelli più aperti alle correnti del pop e del rock, come nel caso delle collaborazioni con Wayne Shorter, Hubert Laws e Ron Carter. Non disdegna, di tanto in tanto, di accompagnare soprattutto negli studi di registrazione cantanti vicini alla popular music americana come Tony Bennett, Nancy Wilson o Earl Coleman.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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