L’8 aprile 1922 nasce a Parigi il trombettista e arrangiatore Christian Bellest. La sua carriera musicale inizia quando da ragazzo soffia nella cornetta di una banda musicale in uno dei sobborghi di Parigi. A quindici anni scopre il jazz e passa definitivamente alla tromba. Due anni dopo, nel 1939, ottiene il suo primo ingaggio da professionista e nel 1940 fa già parte dell'orchestra di Fred Adison da cui se ne va per suonare nella prestigiosa orchestra Jazz de Paris al fianco di Allix Combelle, Hubert Rostaing, Aimé Barelli. Nel corso degli anni suona con Django Reinhardt, Don Byas, Don Redman e tanti altri prestando la sua tromba a diverse grandi formazioni come quella di Jacques Hélian e del già citato Aimé Barelli con il quale vive un rapporto professionale contraddittorio costellato da abbandoni e repentini ritorni. Intenzionato a non lasciarsi catturare soltanto dall’attività come strumentista studia contrappunto e composizione con André Hodeir, di cui diventa uno dei più fedeli collaboratori all'interno del Jazz Groupe de Paris. Alla sua genialità si devono gli arrangiamenti di molti brani di interpreti popolarissimi come Edith Piaf, Charles Aznavour o Paul Anka e un nutrito gruppo di musiche da film. Muore il 6 dicembre 2001.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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