Il 23 giugno 1965 i Beatles arrivano in Italia. Quando i quattro ragazzi di Liverpool sbarcano alla Stazione Centrale di Milano ci sono tremila ragazzi e ragazze ad accoglierli. L’accompagnatore ufficiale del gruppo è il giovane Gianni Minà e l’organizzatore del tour è Leo Weatcher. La band tiene complessivamente otto concerti, uno pomeridiano e uno serale che si svolgono il 24 giugno al Vigorelli di Milano, il 26 giugno al Palasport di Genova e il 27 e il 28 giugno al teatro Adriano di Roma. In ciascuna di queste esibizioni i Beatles suonano per poco più di mezz’ora preceduti da una lunga serie di artisti italiani. Nel concerto milanese prima dei Fab Four salgono sul palco Le Ombre, i New Dada, Angela, Guidone e gli Amici, Fausto Leali con i Novelty e Peppino di Capri accompagnato per l’occasione dai Giovani Giovani, il gruppo di Pino Donaggio. Nonostante il successo del tour la televisione italiana non darà spazio ai Beatles fino al 25 marzo 1966 quando, dopo molte resistenze, andrà finalmente in onda un miniconcerto di mezz'ora. Le ostilità tra innovatorie conservatori non finiranno lì perché la decisione rinfocolerà le polemiche di una parte dell'opinione pubblica che protesterà per il «..cattivo esempio dato da questi ragazzi dai capelli lunghi. ..»
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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