Il 13 novembre 1928 nasce a Los Angeles, in California, il pianista e compositore Hampton Hawes. Il suo incontro con la musica avviene ascoltando spirituals nella chiesa dove il padre è pastore di anime. Ancor piccolo comincia a studiare pianoforte aiutato da una sorella più grande di dieci anni che aspira a diventare concertista. Tenace e costante progredisce velocemente. Nel 1946 mentre è ancora studente alla Polytecnic High School di Los Angeles, ottiene il primo ingaggio nella orchestra di Jay McNeely. L’anno dopo, a diciannove anni, suona con Charlie Parker. L’esperienza resta scolpita nella sua immaginazione. Nei mesi in cui suona con Parker e Howard McGhee cerca di fare tesoro di tutto ciò che vede e che sperimenta. In un’intervista rilasciata qualche anno più tardi ricorda che la concezione del tempo di Parker, la sua maniera di improvvisare non restando legato al tempo ma giocando sugli anticipi, i ritardi o i raddoppi, gli ha fatto comprendere che anche il suo pianismo poteva sfruttare queste risorse. Hampton Hawes suona poi con diverse formazioni di rilievo, come quelle di Wardell Gray, Red Norvo, Dexter Gordon e Teddy Edwards. Durante un concerto organizzato da Gene Norman cattura l’attenzione di Shorty Rogers che lo vuole in studio nel 1952 per la registrazione del primo album dei Giants per la Capitol e dal vivo per il famoso concerto degli Howard Rumsey's All Stars all’Hermosa Beach Lighthouse. Nello stesso anno la sua carriera viene interrotta dal servizio di leva. Dopo il congedo nel 1955 forma un trio con Red Mitchell al basso e Chuck Thompson alla batteria. Il gruppo diventa popolarissimo anche per la sua tecnica inusuale che vede Hawes dialogare con il basso di Mitchell senza mummificarlo nel ruolo d’accompagnamento. Nel 1956 viene premiato come miglior talento dell’anno dalla rivista Down Beat. All’apice del successo è costretto a una lungo periodo di silenzio per gravi problemi personali. Ricomincia a suonare saltuariamente a partire dal 1961 ma soltanto nel 1963 ritorna in scena con una certa continuità. All’inizio degli anni Settanta scopre le nuove suggestioni dell’elettrificazione e muta completamente stile dedicandosi al piano elettrico e al sintetizzatore e fuoriuscendo dalla tradizione bop. Muore a Los Angeles il 22 maggio 1977.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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