Il 22 dicembre 1994 con la presentazione delle dimissioni al Presidente della Repubblica si chiude la breve esperienza del governo di destra guidato da Silvio Berlusconi. Il Presidente del Consiglio, contro le cui proposte di legge finanziaria e di riforma del sistema pensionistico, era stato indetto il 14 ottobre 1994 uno sciopero generale, non ha più la maggioranza per governare dopo che la Lega Nord ha deciso di non sostenere più la coalizione di governo. Berlusconi, popolarissimo proprietario di una rete di imprese nel settore della comunicazione, dello spettacolo e dei servizi, dopo aver fondato il movimento Forza Italia, è diventato il leader di uno schieramento di destra che aveva trionfato alle elezioni politiche di sei mesi prima. Il 27 e il 28 marzo infatti gli italiani erano stati chiamati alle urne per la prima volta con un sistema elettorale maggioritario con collegi uninominali. La coalizione guidata da Berlusconi aveva raccoglie il 46,2 % dei voti, contro il 34,3 % della sinistra e il 16,2 % del centro. Incaricato di formare il nuovo governo aveva ottenuto la fiducia dalle due Camere il 16 e il 18 maggio.
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