Il 3 dicembre 1965 a Queen's, New York, muore il sassoclarinettista Hank D’Amico, registrato all’anagrafe come Henry D'Amico. Nato a New York il 21 marzo 1915 muove i primi passi nel mondo della musica suonando in un'orchestra scolastica, dapprima come violinista, e poi come clarinettista. Il suo primo ingaggio professionale è su una battello di linea che fa la spola tra i due porti lacustri di Buffalo e Chicago. Nel 1936 suona con l'orchestra di Paul Specht e l’anno dopo entra a far parte del complesso del vibrafonista-xilofonista Red Norvo. Dal 1939 all'aprile 1940 è con Richard Timber e quindi con Bob Crosby con cui resta un annetto scarso prima di dare vita a una propria orchestra che non avrà però vita lunga. Nell'estate del 1942 suona con la band di Les Brown prima di tornare con quella di Red Norvo e successivamente, per un breve periodo, entra nella formazione di Benny Goodman. Nel 1943 è musicista di studio alla C.B.S. lavorando con vari jazzisti prima di una breve esperienza con l'orchestra di Tommy Dorsey. Dal 1944 al 1954 si dedica stabilmente al lavoro di musicista di studio alla A.B.C.. Nel 1954 suona per un breve periodo con Jack Teagarden e fra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta lavora in piccoli gruppi, in qualche caso messi in piedi da lui stesso. Nel 1964 è uno dei componenti del trio capitanato dal batterista Morey Feld. Colpito da un cancro lascia l’attività per sottoporsi a cure specifiche ma in pochi mesi la malattia lo porta alla morte.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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