Il 5 dicembre 1970 Dario Fo, il futuro vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1997, si cimenta per la prima volta nella sua carriera con il tema della morte di Giuseppe Pinelli, l’anarchico “caduto” dalla finestre della Questura di Milano nel corso di un interrogatorio svoltosi nei giorni successivi alla strage di piazza Fontana. Lo fa con “Morte accidentale di un anarchico” una sue opere più conosciute, la cui prima rappresentazione avviene il 5 dicembre 1970 a Varese. Il protagonista principale è lui stesso affiancato dal suo gruppo teatrale "La Comune". Il lavoro, che ha i tratti caustici della commedia satirica, si basa sulle documentazioni ufficiali e sulle inchieste dei gruppi di controinformazione. Questa impostazione consente costanti aggiornamenti tanto che è soggetto a frequenti riscritture e adattamenti. Per aggirare censure e accuse di diffamazione Fo decide di spostare la storia messa in scena dalla Milano del dicembre 1969 alla New York del mese di maggio 1920 quando Andrea Salsedo, un anarchico amico di Bartolomeo Vanzetti, dopo essere stato tenuto in carcere d’isolamento per otto settimane precipita da una finestra del quattordicesimo piano di un palazzo dove hanno sede alcuni uffici del Dipartimento di Giustizia. Nonostante le precauzioni l’impietosa versione teatrale costa a Fo una lunga serie di denunce che lo costringeranno a subire decine di processi in varie parti d’Italia.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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