Nella serata del 10 febbraio 2006 si svolge la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi Invernali di Torino. Tocca ad Alberto Tomba l’onore del primo ingresso nello stadio con la torcia olimpica che viene poi ceduta ai fondisti De Zold, Vanzetta, Albarello e Fauner, i quattro staffettisti della 4x10 km di fondo che nel 1994 hanno vinto la medaglia d’oro a Lillehammer. Il simbolo olimpico viene poi ceduto a Piero Gros, campione olimpico nello slalom a Innsbruck nel 1976 che la passa poi alla tre volte olimpionica Deborah Compagnoni, la quale la dà all'ultimo tedoforo, la sciatrice Stefania Belmondo. Sono le 22,34 quando la campionessa cuneese accende il braciere. Mentre il fuoco del braciere si staglia sul buio della notte Luciano Pavarotti intona l’aria “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini. Quando la musica si spegne partono i fuochi d'artificio.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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