Il 23 febbraio 1966 muore a Youngstown, in Ohio, il pianista Billy Kyle. Registrato all’anagrafe con il nome di William Osborne Kyle nasce a Philadelphia, in Pennsylvania, 14 luglio 1914. Il suo incontro con il jazz avviene a sedici anni quando comincia a suonare in vari gruppi della zona di Philadelphia fresco di studi di pianoforte classico. Proprio questo tipo di studi gli lascia una traccia precisa, originale e molto piacevole, nel tocco e nello stile. Nel 1936 riunisce per breve tempo una propria orchestra, poi suona con le formazioni di Lucky Millinder, John Kirby, Sy Oliver e Roy Eldridge. All'inizio degli anni Cinquanta è a New York nell’orchestra che accompagna la famosa operetta “Guys and Dolls”. Nel 1953 inizia la più lunga esperienza della sua carriera, entrando a far parte del gruppo All Stars di Louis Armstrong. Sottovalutato in vita dopo la sua morte Kyle viene rivalutato dalla critica al punto che molti pianisti moderni, fra i quali Lennie Tristano, lo citano fra i loro ispiratori e precursori.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento