L’11 maggio 1926 nasce a Norwich, in Inghilterra la cantante Beryl Bryden. Dopo aver cominciato giovanissima a cantare in vari gruppi jazz della sua zona nel 1945 si trasferisce a Londra. Qui diventa una delle interpreti più richieste e canta con una lunga serie di gruppi di jazz tradizionale compresi i celebrati Dixielanders di George Webb. Nei primi anni Cinquanta si esibisce a lungo a Parigi, dove ha partecipa anche a uno dei famosi concerti che Lionel Hampton tiene all'Olimpia. Canta poi in Germania, in Olanda e in altri paesi europei, con l'orchestra di Fatty George. Si esibisce in moltissimi rogrammi radiofonici e televisivi e dai primi anni Sessanta partecipa a numerosi festival di jazz, in Francia, Svizzera, Austria, Cecoslovacchia e in Polonia. Nel 1965 effettua una tournée in Africa e nei primi anni Settanta canta con Graeme Bell in Australia. Alla metà degli anni Settanta è in Olanda con Bud Freeman e Jimmy McPartland. Personaggio molto popolare, negli anni Cinquanta e Sessanta è considerata la stella più luminosa dell'ambiente del jazz tradizionale britannico. Muore il 14 luglio 1998.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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