Il 2 maggio 2006 una serie di intercettazioni operate dalla Magistratura di Torino e Napoli e diffuse per opera di ignoti sconvolgono il mondo del calcio italiano. Definita ironicamente dalla stampa “Calciopoli” (per assonanza con “Tangentopoli”, lo scandalo delle tangenti che più di un decennio prima aveva travolto la classe politica ), l’inchiesta coinvolge i gruppi dirigenti di alcuni tra i più importanti club italiani come Juventus, Fiorentina, Lazio e Milan. L'accusa principale è di illecito sportivo, verificato nel tentativo di aggiustare le designazioni arbitrali per determinati incontri di campionato o di intimidire o corrompere gli arbitri assegnati affinché favorissero le azioni conclusive di una squadra a danno di altre. La vicenda, oltre a una serie di rinvii a giudizio, determinerà una serie di gravi provvedimenti disciplinari sul piano sportivo, compresa la revoca di alcuni titoli sportivi.
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