Se è vero che quasi tutta la vita degli abitanti della Repubblica Dominicana si svolge a ritmo del meréngue diffuso dagli immancabili apparecchi radiofonici che si trovano ovunque, è altrettanto vero che questa sorta di fiesta ininterrotta trova il suo culmine il 15 luglio di ogni anno con il classico Festival del Meréngue. In quel giorno tutta la nazione sembra fermarsi e convergere sul lungomare di Santo Domingo, mentre centinaia di gruppi improvvisati riempiono ogni vicolo e ogni spazio della città con le loro note. È una grande manifestazione di “vida, amor y baile” (vita amore e ballo) che si riversa in ogni angolo della nazione: dagli aeroporti agli alberghi, dai mezzi pubblici, ai bar, fino alle case delle periferie. Per i turisti il Carnaval con la sua musica, il rhum e una moltitudine di corpi che ballano in libertà, è una folgorazione, un'esperienza unica nel suo genere.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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