Il 18 agosto 2000, viene definitivamente approvata dal Parlamento Italiano la legge n. 248, contenente "Nuove norme di tutela del diritto d'autore" ma destinata a diventare popolare come la "legge antipirateria”. Essa dispone che la tutela delle opere intellettuali, oltre ai tradizionali ambiti di competenza, riguardi anche «l’impiego di uno dei mezzi di diffusione a distanza, quali il telegrafo, il telefono, la radiodiffusione, la televisione, … la comunicazione al pubblico via satellite e la ritrasmissione via cavo o codificata con condizioni di accesso particolari». L’obiettivo dichiarato della legge è quello di fornire adeguati strumenti di analisi e di lavoro per contrastare alla radice il fenomeno della pirateria. Per questa ragione sono previste punizioni severe, in linea con quanto la normativa comunitaria in materia. Una conferma delle novità introdotte arriva anche dalle significative sanzioni amministrative accessorie che possono essere inflitte alle emittenti radiotelevisive, nonché agli stabilimenti di sviluppo e stampa, di sincronizzazione o di postproduzione, di masterizzazione, di tipografia o affini che esercitino attività di produzione industriale connesse alla realizzazione dei supporti contraffatti, e ai centri di emissione o ricezione di programmi televisivi. In questi casi si può arrivare anche alla cessazione temporanea dell’esercizio o dell’attività per un periodo da tre mesi ad un anno.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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