Il 14 settembre 1961, a Monza, è in programma il Gran Premio d’Italia d’automobilismo, penultima prova del campionato mondiale piloti di quella stagione. La Ferrari, occupa i primi due posti della Classifica generale. Al vertice c’è un pilota tedesco dal nome nobile che sta letteralmente facendo sognare i tifosi delle ‘rosse’, Von Trips, che, con i suoi trentatré punti, precede un altro ferrarista, l’americano Phil Hill. Il Gran Premio inizia davanti a una folla di tifosi in delirio che già pregustano l’ennesimo successo delle auto di Maranello. Al secondo giro lo scozzese Jim Clark, destinato a diventare uno dei protagonisti negli anni successivi, ma in quel periodo ancora alle prime armi come pilota di Formula 1, tocca con la sua Lotus l’auto di Von Trips pochi metri prima della curva parabolica della pista di Monza. La vettura del tedesco impazzisce. Perde aderenza e vola verso la folla che assiepa le tribune vicine, troppo vicine, alla curva. È una strage. Muore Von Trips, ma con lui perdono la vita, falciati dai pezzi della sua Ferrari che si disintegra nell’urto, quattordici spettatori. I feriti si contano a decine. I punti del tedesco sono però sufficienti a farlo restare nelle posizioni di vertice della classifica. Il Campionato del mondo verrà vinto dall’altro ferrarista Phil Hill e Von Trips si piazzerà al secondo posto della classifica finale: un secondo posto “alla memoria”.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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