Il 16 novembre 1923 nasce a Rock Island, nell'Illinois, Francis Clay considerato uno dei più versatili batteristi della storia del jazz e del blues per la sua capacità di adattarsi agli stili più differenti. Francis inizia a suonare la chitarra a cinque anni e a dieci, nel 1933, passa alla batteria. Nel 1941 ottiene la sua prima scrittura in un'orchestra swing di Rock Island. Dopo la guerra suona con il trombettista Pat Patrick sr a New York e quindi con Big Jay McNeely, Gene Ammons e Charlie Shavers a Chicago. Dopo una breve apparizione nell'orchestra di Jay McShann, all'inizio degli anni Cinquanta si esibisce con Otis Spann, Forrest City Joe, Reginald Page e Jack McDuff. Dalla seconda metà di quel decennio inizia a suonare con Muddy Waters con cui resta per moltissimo tempo. Il suo rapporto con Waters non è però esclusivo e nei primi anni Sessanta lo si ritrova anche con le formazioni di Otis Rush, Buddy Guy, Junior Wells e Billy Boy Arnold. Nel 1966 entra anche a far parte del gruppo di James Cotton in sostituzione di Sam Lay. Successivamente suona con George Smith, Albert Collins e Shaky Jake. Nel 1969 abbandona l'attività musicale per curarsi da una grave forma tumorale alla gola, ma non è l'addio definitivo alle scene. Nel 1975 torna a suonare con l'orchestra di Cool Papa Sadler al Moonlight Club di San Francisco. La sua seconda vita artistica dura ancora a lungo. Muore il 27 gennaio 2008 a San Francisco, in California.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento