Il 24 novembre 1959 muore a Boston nel Massachusetts, il quarantanovenne sassofonista e clarinettista George Irish, uno dei protagonisti dell'epoca d'oro del jazz orchestrale. Nato a Panama nel 1910 si trasferisce ancora ragazzo con la famiglia a Boston dove si dedica agli studi musicali frequentando vari istituti di quella città. Sempre a Boston comincia a esibirsi come sassofonista in seno a gruppi locali e nel 1938 ottiene il suo primo importante ingaggio in veste di sassofonista-arrangiatore nell'orchestra della cantante Blanche Calloway, sorella di Cab. L'anno seguente entra a far parte dell'orchestra di Teddy Wilson in una straordinaria sezione di sassofoni che comprende Rudy Powell, Pete Clark e Ben Webster. Nel corso del 1940 si aggrega alla big band di Benny Carter e successivamente passa all'orchestra di Fletcher Henderson, poi in quella di Don Redman e infine alla testa di una sua formazione destinata a non avere vita lunghissima. Nel dopoguerra diventa insegnante di musica alla Academy Of Music di Arlington, incarico che mantiene sino al momento della sua prematura morte.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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