Il 25 novembre 1963 muore a Roma una signora di sessantatré anni che risponde al nome di Zaira Erba. Pochi lo sanno ma un tempo, con il nome d'arte di Gorella Gori, è stata una soubrette capace di entusiasmare folle d'appassionati nei ritrovi più alla moda del café chantant. Nata a Roma il 2 febbraio 1900 nel 1924 debutta come cantante di varietà in una rivista della “scandalosa” Anna Fougez. La sua voce ampia da stornellatrice, unita a una non comune capacità di "stare sulla scena", ne fanno una delle soubrette più contese di quel periodo. Come cantante partecipa anche a varie edizioni della Piedigrotta napoletana. Tra le sue interpretazioni di maggior successo di questo periodo sono da ricordare quelle di Vela surrentina, ‘O desiderio, Silenzio cantatore, Passione e Io ‘na chitarra e ‘a luna. Nel 1939 con "In campagna è caduta una stella" fa il suo debutto nel cinema. Dopo aver toccato vette altissime tra gli anni Trenta e i primi Quaranta, la sua popolarità comincia a calare e lei preferisce ridurre l'attività piuttosto che mendicare particine insignificanti in varietà di second'ordine. Pur continuando per qualche tempo nel cinema lascia per sempre l'attività dal vivo con un solo ripensamento nel 1954 quando torna alla prosa in un lavoro teatrale della compagnia di Andreina Pagnani.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento