Il 5 novembre 2004 esce anche in Italia Classikhan, un nuovo album di Chaka Kahn dopo molto tempo. «A volte mi chiedo chi me lo fa fare di continuare a lavorare. Questo mondo assomiglia sempre di più a un circo in cui emergono i furbi o quelli che fanno comodo alle case discografiche. Il talento musicale non serve, solo se hai una bella immagine sei funzionale al music business». Così Yvette Marie Stevens, in arte Chaka Khan, la voce femminile che, insieme ad Aretha Franklin, ha portato la musica soul nel mondo, si era sfogata in una recente conferenza stampa. L’antica militante delle Pantere Nere, però, non è un tipo da singhiozzi, rimpianti e fazzoletti umidi. Preso atto che, salvo rarissime eccezioni, le major non hanno alcuna intenzione di investire su donne che hanno superato i cinquant’anni ha deciso di fare da sola. Grazie a una piccola etichetta, la Agu-Earthsong, ha pubblicato un album considerato tra i più belli della sua lunga carriera. Accompagnata dalla London Symphony Orchestra e con un lussuoso stuolo di collaboratori tra i quali spiccano Joe Sample al piano e Sheila E. alle percussioni, Chaka Khan rilegge una serie di standard del pop e del jazz mettendo in mostra una voce e una grinta da far paura. Continua così la leggenda di Yvette Marie, una ragazza nera di Great Lakes che dopo aver iniziato prestissimo a cantare con gruppi vocali come le Crystalettes o le Shades Of Black, a sedici anni incontra il Black Panthers Movement e ne resta affascinata. La timida Yvette Marie diventa una pantera e quando viene inserita nella struttura organizzativa del movimento prende il nome di battaglia di Chaka Khan che le resterà appiccicato per tutta la vita. Nel 1972 diviene la cantante dei Rufus, sostituendo Paulette McWilliams. Ben presto la sua personalità si impone anche all'interno del gruppo che nel 1978 inizia a chiamarsi Rufus & Chaka Khan. Nello stesso anno pubblica "Chaka", il suo primo album da solista e l'esplosivo singolo "I'm every woman" che la trasforma in una star della Black Music. Il successo non le fa abbandonare la militanza nelle Pantere Nere, anzi, con una strategia decisa insieme al movimento sfrutta la popolarità per diffonderne le idee e per promuovere le campagne di aiuto e di assistenza agli emarginati dei quartieri neri. Alla fine degli anni Ottanta arriva quello che da molti è considerato il suo insuperato capolavoro: "CK", un album coprodotto da Prince, per il quale lavorano alcuni giganti della musica nera come Stevie Wonder, Bobby McFerrin e Dave Grusin. Le "Pantere nere" sono ormai un ricordo del passato, ma l'impegno di Chaka Khan contro la discriminazione e l'emarginazione non cambia. A chi la interroga sull'argomento risponde: «Ci sono idee e speranze che porti nel cuore per tutta la vita, perché esistevano prima di te e continueranno a esistere anche dopo. È forse per questa ragione che vale la pena di vivere per un'ideale».
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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