Il 4 febbraio 1925 nasce a Lipsia, in Germania, la pianista Jutta Hipp. Studentessa presso la locale Accademia delle Belle Arti, inizia ad avvicinarsi al jazz poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, partecipando a varie jam session con gruppi locali. Alla fine del conflitto, quando nasce la Repubblica Democratica Tedesca fugge a Ovest e trova rifugio nella città di Monaco. Nel 1952 collabora e incide con Hans Koller e tra il 1953 e il 1955 organizza e guida un proprio quintetto a Francoforte. Il 18 novembre 1955 decide di cambiare aria e se ne va negli Stati Uniti dove guida un trio di cui, oltre a lei, fanno parte Peter Ind e Ed Thigpen. Da allora collabora con numerosi solisti, in gran parte statunitensi, suonando anche con Dexter Gordon e Bobby Jaspar. Dotata di una certa originalità negli anni Sessanta riduce progressivamente il suo impegno sulla scena jazzistica ritagliandosi un ruolo tutt'altro che marginale nella musica pop. Muore di cancro al pancreas il 7 aprile 2003 a Sunnyside, nel Queens, New York.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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