Il 16 marzo 1940 nasce a Baku, nell'Azerbajdžan, Vagif Mustafà Zadek, uno dei grandi protagonisti del jazz Azero. Inizia a suonare il pianoforte all'età di cinque anni. Si diploma al conservatorio di Baku e già all'età di vent'anni è considerato un eccellente pianista jazz. All'inizio degli anni Sessanta forma un proprio trio, chiamato Kaukaz, con il quale vince per due anni di fila il concorso per la migliore nuova formazione jazz al festival di Tallin del 1966 e 1967. All'impegno nel jazz affianca un'attività in orchestre commerciali che si esibiscono alla radio e alla tv. Nel 1978 ottiene un grande successo con il gruppo Magam al festival jazz di Tblisi. L'uso di elementi tratti dal folclore dell'Azerbajdžan e la loro fusione nel linguaggio jazzistico aprono una via che sarà più tardi seguita da molti musicisti. Il successo riportato al festival di Tblisi gli permette di lasciare i vari lavori a carattere commerciale e di dedicarsi completamente al jazz, compiendo tournée sia nell'Unione Sovietica, di cui l'Azerbajdžan in quel periodo è parte, che all'estero. Nel 1979 partecipa al concorso per temi jazzistici che si tiene ogni anno nel Principato di Monaco e vince il primo premio con la composizione Waiting for Aziza. L'anno dopo, il 15 dicembre 1980, muore.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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