Il 14 aprile 1932 nasce a Dallas, in Texas, il bluesman Bobby Davis, detto "Top Hat". Batterista con un buon talento anche per le tastiere è un cantante dalle ricche sfumature. Rappresentante del moderno blues di Chicago, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo esibendosi come ballerino nei club di Dallas. Nel 1949 passa alla batteria e debutta con il sassofonista Buster Smith. Suona poi con Red Calhoun e dai primi anni Cinquanta con Zuzu Bollin, Adolphus Sneed, Li'l Son Jackson, Big Bo Thomas e Danny Davis. Nella seconda metà degli anni Cinquanta alla batteria affianca anche qualche escursione al pianoforte. In quel periodo suona con le orchestre di Roscoe Gordon, Class Evans e T -Bone Walker e nel 1958 si trasferisce a Houston nel Texas, dove si esibisce con Albert Collins, al Down Beat Club e con Wademouth Brown al Melody Club. Dopo un breve giro nell'Arkansas, all'inizio degli anni Sessanta si stabilisce a Chicago. Qui lavora come free-lance al fianco di Willie Mabon, Jimmy Rogers, Mighty Joe Young e Charles Brown. Nel 1962 forma il Big Three Trio con Jody Williams. Nel 1966 lascia la batteria per passare all'organo e da' vita a un gruppo che comprende la sorella Loretta alla batteria e Dorothy "Foots" Jones, una ballerina e suonatrice di wash-board. Negli anni Settanta si sperimenta su nuove contaminazioni con il pop incurante delle accuse dei tradizionalisti che gli rimproverano di essere scivolato su registri troppo commerciali.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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