Il 20 aprile 1875 nasce a Wamego, nel Kansas, Walter P. Chrysler un tipo intraprendente che, dopo essersi fatto le ossa in ferrovia si fao catturare dalla passione dei motori. Nel 1924 fonda a Detroit una casa automobilistica cui dà il suo nome. Nell’anno della nascita della società viene messa sul mercato la Chrysler Six, una vettura potente e relativamente ingombrante per l’epoca ma, quel che più conta, viene venduta a un prezzo molto inferiore alla concorrenza anticipando le intuizioni relative alla possibile motorizzazione di massa. La linea dei modelli Chrysler si allarga subito su quattro serie separate, una delle quali è l’Imperial, un’automobile di lusso dalle prestazioni eccezionali, mentre l’intera produzione inizia a definire quelle che saranno le caratteristiche principali della casa automobilistica: affidabilità e innovazione tecnica. Le vetture dimostrano anche di poter competere sul piano sportivo tanto che nel 1928 due Chrysler ottengono il terzo e il quarto posto assoluto alla tremenda 24 di Le Mans. Nel 1934 la Airflow stupisce per l’azzardo tecnico e concettuale. Si tratta di un’automobile destinata a essere prodotta su larga scala progettata con l’aiuto di una galleria del vento. Con questa vettura vengono ridefinite le regole di progettazione delle automobili e l’innovazione trova un’applicazione più convenzionale l’anno successivo nei modelli Airstream. Negli anni seguenti arrivano la Fluid Drive, una frizione idraulica abbinata al cambio semiautomatico Vacamatic che elimina il 95% dei cambi di marcia. All’inizio degli anni Quaranta l’intera gamma viene rinnovata esteticamente mentre la presa d’aria del radiatore si amplia sino a coprire l’intera superficie frontale. Nello stesso periodo nasce il modello Town & Country, prodotto in serie limitata con cornici di intelaiatura in legno, che può essere considerato la prima station wagon di alta qualità. Proprio nel 1940 muore Walter P. Chrysler ma la sua azienda non si fermerà.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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