Il 16 giugno 1925 muore a soli ventidue anni il cornettista Emmett Louis Hardy. La morte avviene a New Orleans, in Louisiana, la città dove è nato il 12 giugno 1903. Figlio di musicisti fin da bambino studia pianoforte, cornetta e chitarra. A soli quattordici anni entra a far parte di uno dei gruppi di Jack “Papa" Laine e più tardi passa alla formazione di Norman Brownlee. Nel 1918 lascia New Orleans insieme a Leon Roppolo per unirsi alla compagnia di riviste della cantante-ballerina Bee Palmer. Negli anni seguenti suona in varie orchestre in servizio sui battelli fluviali, i cosiddetti "riverboat". Tornato a New Orleans suona con vari gruppi a suono nome prima di morire stroncato dalla tubercolosi. Da molti critici è considerato la controparte bianca del mitico cornettista Buddy Bolden. Di lui non resta alcuna traccia registrata. In un numero della rivista Down Beat del 1938, Paul Mares racconta che: «Emmett Hardy suonava nel 1919 esattamente quello che Bix avrebbe suonato dieci anni dopo con Goldkette e con Whiteman; solo che Bix gli era nettamente inferiore nelle idee e nel drive». Monk Hazel, un pioniere del jazz di New Orleans, sempre dalle colonne di Down Beat, racconta di una gara tra cornettisti svoltasi nel 1921 sul riverboat Sidney nella quale Hardy avrebbe battuto nettamente Louis Armstrong. Proprio lo stesso Armstrong gli avrebbe gridato: «Man, you're the king!» (Uomo, sei tu il re!).
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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