Il 15 luglio 1932 a Castelfiorentino, in Toscana, nasce Giuseppe Ferrara. Dopo essersi laureato in Lettere all'Università Firenze con una tesi in storia del cinema di cui è stato relatore Roberto Longhi., inizia a lavorare come giornalista cinematografico nel 1952. Nel 1959 si diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma ed esordisce dietro la macchina da presa nel 1963 dirigendo uno degli episodi de "I misteri di Roma", il film ideato e coordinato da Cesare Zavattini. Regista di impegno sociale nel 1970 ottiene grandi riconoscimenti di critica per "Il sasso in bocca", un coraggioso film contro la mafia. Seguono una lunga serie di pellicole tra le quali spiccano "Faccia di spia" del 1974, "Panagulis zei" del 1980, "Cento giorni a Palermo" del 1984, "Il caso Moro (I giorni dell'ira)" del 1986, "Giovanni Falcone" del 1993, "Segreto di Stato" del 1995, "I banchieri di Dio" nel 2002 e "Guido che sfidò le BR" nel 2007. Muore a Roma il 25 giugno 2016.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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