Il 20 luglio 2002 un treno fantasma si aggira nella notte. Dal tramonto all’alba del 21 luglio, infatti, tra le stazioni di Civitella Cesi e Monteromano di quella che dal 1928 al 1961 è stata la ferrovia Capranica – Civitavecchia, si danno appuntamento poeti, viandanti, lettori, danzatori e musicisti. Il progetto, che prende il nome di "Ferrovia dell'Allume", è stato pensato dalla band dei Têtes de Bois e fa rivivere, per una notte l'antica ferrovia dei minatori di allume, costruita all’inizio del ‘900 con ben undici gallerie scavate a mano e oggi abbandonata. Inaugurata nel 1928 trasportava uomini e merci per le cave di allume della Tolfa. Quando, negli anni Quaranta l'attività estrattiva cessò, il treno a vapore continuò a percorrere la strada ferrata, ma la sua corsa si fermò nel 1961, travolta da una frana, per non riprendere più. Il 20 luglio 2002 il treno si rimette in moto in una notte di incroci e di casualità, di apparizioni e suggestioni. Gli strumenti e le voci si mettono in cammino tra due stazioni: quella di Civitella Cesi, e quella di Monteromano sulle rive del fiume Mignone. La striscia di ghiaia dove un tempo correvano i treni torna a raccontare storie di fatica e di lavoro, ma anche passioni, speranze e progetti. I piedi dei nuovi viandanti accompagnano gli artisti in questo viaggio notturno dove le ombre e le impronte dei piedi nella polvere prendono gli spazi delle traversine della ferrovia. Si inizia alle 19 del 20 luglio alla Stazioncina Liberty di Civitella Tesi con una festa campestre destinata a preparare i viandanti alla lunga notte. Il compito di ritemprare lo spirito è affidato alla banda di organetti di Ambrogio Sparagna, quello, più semplice, di rinfrancare il corpo, alla distribuzione di vino formaggi e focacce. Un'ora dopo ci si incammina lungo il tracciato della ferrovia verso la stazione di Monteromano, tutti insieme, pubblico e artisti, accompagnati dalla lettura di “Se una notte di inverno un viaggiatore” di Italo Calvino. La prima tappa, un po' a sorpresa, è prevista quando ancora la luce del giorno non ha lasciato completamente il posto alla luna piena di luglio in una larga e accogliente conca naturale dove qualcuno aspetta i viaggiatori… Poi si riprende il cammino entrando in galleria. Qui tra suoni, rumori, immagini sulle volte di tufo, il treno fantasma arriva davvero. La notte, però, è ancora lunga e c'è tempo di riposarsi, riflettere e danzare accompagnati dai percussionisti e dal gruppo di danza africana di Paola Peloso, cui s'aggiungono le percussioni di Ruggero Artale. Quando l'ultima danza s'esaurisce il cammino è soltanto a metà perché c'è ancora il viaggio di ritorno, da compiere tra interventi estemporanei e la prosecuzione della lettura del romanzo di Calvino. Poco prima dell’alba la carovana dei viaggiatori, ormai rodata dalla lunga notte, raggiunge il punto di partenza, cioè la stazione di Civitella Cesi, sulla cui antica facciata scorrono le immagini de “L’avventura di un soldato” dal film a episodi “L’amore difficile” e ispirato al libro di Italo Calvino che viandanti e lettori stanno ultimando. All’alba i sogni della notte sfumano, come le immagini del film, con l'arrivo della luce del sole. È quello il momento dell'ultima, lunga e gioiosa esplosione della musica con, oltre ai Têtes de Bois, ideatori dell'iniziativa e padroni di casa, Pinomarino, la Banda dei Falsari, Peppe Servillo e Mario Tronco degli Avion Travel.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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