Il 10 settembre 1974 viene annunciato lo scioglimento dei New York Dolls, la band amata dall’underground newyorkese, ma incompresa e rifiutata dal music business. Il titolo del loro ultimo album Too much too soon (Troppo e troppo presto) riassume più di tanti discorsi il senso della loro breve apparizione sulla scena rock. Troppo in anticipo rispetto ai tempi, hanno aperto nuove strade al rock internazionale senza riuscire a goderne i frutti. Considerati dai critici superficiali i precursori del glam rock, i New York Dolls sono in realtà gli anticipatori dell’ondata rinnovatrice della new wave. Formati nel 1972 dal bassista Arthur Kane, dai chitarristi Johnny Thunder (all’anagrafe Jerry Gonzales) e Sylvain Sylvain (all’anagrafe Sil Mizrahi), dal batterista Billy Murcia e dal cantante David Johansen, fin dal primo momento devono fare i conti con la carica distruttiva di una critica che non accetta il loro esagerato uso di mascara, rossetto e abiti femminili e la loro voglia di provocare. Affascinano, però, la punta più avanzata dell’intellettualità newyorkese che li considera gli eredi dei Velvet Underground. Le vicende interne al gruppo non ne aiutano la carriera. Nell’autunno del 1972, nel corso di un breve tour in Gran Bretagna, perdono Billy Murcia, soffocato nella notte da una quantità industriale di alcool e droghe. Al suo posto arriva Jerry Nolan, con il quale realizzano il loro primo album New York Dolls. Come se non bastassero i problemi iniziano anche a esibirsi con un’enorme bandiera rossa alle spalle e non nascondono le loro simpatie per i comunisti. Per gli Stati Uniti degli anni Settanta è un po’ troppo. Dopo il secondo album, il già citato Too much too soon, vengono scaricati dalla loro casa discografica, la Polygram, e si ritrovano in seri guai finanziari. La storia dei New York Dolls è finita, anche se Johansen e Sylvain, cocciutamente, tentano di tenerne in vita lo spirito esibendosi per qualche anno nei piccoli club ai margini del grande circuito del rock con il nome di Dolls. Sei anni dopo la loro scomparsa la new wave britannica li trasformerà in una band di culto, riconoscendone il coraggio e la capacità di precorrere i tempi. Il riconoscimento postumo servirà anche ad arricchire i discografici, che rimetteranno sul mercato gran parte del materiale a suo tempo disprezzato. Alla fine alcuni di loro cederanno alle suggestioni della nostalgia e rimetteranno in piedi la band, ma questa è già un'altra storia...
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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