Alla fine degli anni Settanta il bassista Ronnie Lane, fondatore e componente storico degli Small Faces, una delle band più significative del movimento Mod, viene immobilizzato su una sedia a rotelle dalla sclerosi multipla. L’insorgere della malattia ha un effetto devastante sulla sua vita e il musicista si chiude in se stesso rifiutando qualsiasi contatto con il mondo. A nulla valgono gli sforzi dei suoi ex compagni d’avventure, soprattutto Ian McLagan e Kenny Jones, che cercano di scuoterlo. «In fondo puoi continuare a suonare. Non abbandonare la musica…», ma lo shock è stato troppo grande perché Ronnie possa uscirne in breve tempo. In un primo momento rifiuta anche le cure, non vuole imparare a muoversi con la sedia a rotelle e passa le sue giornate senza mai abbandonare il letto della sua casa. Chiuso nel suo universo di dolore, però, pian piano prende coscienza del suo stato e si accorge di non essere l’unico al mondo colpito dalla malattia. Incontra altri come lui, scopre un mondo che non conosceva e inizia a reagire. I suoi amici lo incoraggiano a riprendere in mano il suo strumento e, quasi senza accorgersene, torna alla vita attiva. Nei primi anni Ottanta la sua sedia a rotelle diventa una presenza abituale negli studi di registrazione e nei luoghi dove si fa musica. La ritrovata voglia di vivere lo spinge a darsi da fare per aiutare altri, meno ricchi e famosi, che si trovano nella sua condizione. Decide così di fondare l’ARMS, un’associazione di artisti contro la sclerosi multipla, e di programmare un grande concerto a Londra per raccogliere fondi da destinare alla ricerca. Chiede e ottiene la Royal Albert Hall di Londra e chiama a raccolta i suoi amici musicisti. Il 21 settembre 1983, sul palco della prestigiosa sala da concerti londinese, dopo le esibizioni di artisti come Eric Clapton, Jeff Beck, Jimmy Page, Steve Winwood, Charlie Watts, Bill Wyman, Kenny Jones e tanti altri, arriva lui, Ronnie Lane, con la sedia a rotelle e il suo basso elettrico. Ha gli occhi lucidi e ringrazia tutti. Uno dopo l’altro salgono sul palco tutti gli altri protagonisti del concerto. Tra gli applausi del pubblico Ronnie imbraccia il suo strumento e inizia a suonare. Gli altri musicisti lo seguono. Una straordinaria versione di “Layla” è l’ultimo regalo delle rockstar presenti all’amico ritrovato e al pubblico.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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