Il 26 ottobre 1965 i Beatles vengono ufficialmente insigniti del titolo di Baronetti dalla regina Elisabetta nella Sala del Trono di Buckingham Palace. Fin dal primo annuncio, avvenuto il 12 luglio, la loro investitura ha suscitato un putiferio. A complicare la vicenda contribuiscono anche le dichiarazioni dei quattro, in particolare di John Lennon e di Ringo Starr. Il primo manifesta la sua incredulità ai giornalisti mettendo in dubbio la notizia: «Baronetti? Non ci credo. Credevo fosse indispensabile guidare carri armati e vincere guerre». Il secondo commenta con sarcasmo «C'è una vera medaglia, no? Me la terrò per metterla quando sarò vecchio». Le polemiche sono, quindi, inevitabili. In prima fila nel tentativo di impedire la "profanazione" c'è la nobiltà, ma non mancano reduci di guerra, eroi della RAF e indignati vari che si sono dichiarati disposti a riconsegnare le loro onorificenze per protesta. Tutto è stato inutile. Il 26 ottobre i Beatles diventano Baronetti. Nel corso della cerimonia ufficiale i quattro ragazzi di Liverpool appaiono un po' alterati. Sono eccitati e confusi e per tutta la durata del lungo cerimoniale si comportano in modo decisamente fuori dalle regole. Scambiano battute e sottolineano con commenti divertiti i vari passaggi dell'investitura. Sembra un quadro irreale. Da una parte quattro ragazzi dall'aria stralunata e dall'altra una lunga fila di parrucconi in alta uniforme. Si arriva al culmine del paradosso quando la regina Elisabetta si rivolge direttamente ai Beatles con una domanda banale: «Da quanto tempo siete insieme?». I quattro si guardano per qualche secondo l'un l'altro senza spiaccicare parola, mentre la regina, con un sorriso educato stampato in volto attende paziente la risposta. Alla fine l'imbarazzante silenzio viene rotto dalla voce di Ringo Starr che, con voce impastata, risponde «Da quarant'anni!» mentre i suoi compagni sghignazzano divertiti. Per evitare ulteriori incidenti la cerimonia si avvia rapidamente alla fine. I Beatles escono dal palazzo reale esibendosi per i fotografi in una serie di divertenti gags. La loro eccitazione appare un po' troppo sopra le righe e qualche giornalista avanza il dubbio che non sia "naturale", ma nessuno lancia aperte accuse. A togliere ogni dubbio ci penseranno gli stessi Beatles che, qualche tempo dopo, riveleranno di aver fumato marijuana «per rilassarsi e vincere l'emozione prima della cerimonia» nei gabinetti di Buckingham Palace.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento