Il 5 gennaio 1983 il palcoscenico dell’ICA Theatre di Londra ospita la prima esibizione di un duo composto dalla filiforme Tracey Horn, già cantante delle Marine Girls e da Ben Watt, un cantante solista che gode di una discreta popolarità. L’esibizione è stata annunciata da manifesti sui quali compare con grande evidenza il nome del duo, Everything But The Girl, preso a prestito dall'insegna di un negozio di articoli di seconda mano di Hull. Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, ma in platea è presente un buon numero di musicisti, quasi a testimoniare la considerazione di cui godono i due artisti negli ambienti musicali londinesi. Il lungo concerto ne denuncia l’elegante ispirazione jazzistica, anche se mitigata da sonorità decisamente commerciali, e può contare sull’apporto di un ospite d’eccezione come l’ex leader dei Jam Paul Weller che sale sul palco per cantare insieme alla coppia, il brano The girl from Ipanema. Inizia così, un po’ in sordina, l’avventura degli Everything But The Girl che pochi giorni dopo realizzano il loro primo disco Night and day, una curiosa e patinata versione del famoso successo di Cole Porter destinata ad attirare l’attenzione della critica, ma a non suscitare particolari entusiasmi nel pubblico. La mancanza di risultati concreti, soprattutto dal punto di vista finanziario, non scoraggia Tracey Horn e Ben Watt che, credendo nel loro lavoro, decidono di mantenere in vita il duo, pur senza rinunciare a cimentarsi in altre imprese, come accade nel 1984 a Tracey, che partecipa alla realizzazione dell'album Café Bleu degli Style Council. Il grande successo commerciale per gli Everything But The Girl arriva solo nel 1988 con I don't want to talk about it. Il loro prestigio negli ambienti musicali resta, però, legato ad album come Eden, Love not money e soprattutto The language of life realizzato nel 1990 con la collaborazione di Stan Getz che suona il sax nel brano The road. Proprio questo album rappresenta il punto più alto della loro produzione musicale. Nel 1991, la pubblicazione di un disco fiacco e senza idee come World wide denuncia l’inizio della inevitabile crisi creativa e artistica di un duo che, nella sua carriera, ha ottenuto meno di quanto meritasse.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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