Il 14 febbraio 1946 nasce a Hollywood Tina Aumont, una delle protagoniste della scena cinematografica italiana degli anni Sessanta e Settanta. Maria Christina Aumont, questo è il suo vero nome, è figlia d'arte. Sua madre è l'attrice Maria Montez, che muore quando la piccola ha appena cinque anni mentre il padre è l'attore francese Jean Pierre Aumont. Il suo debutto cinematografico avviene nel 1966 con il nome di Tina Marquand preso in prestito da un marito, l'attore francese Christian Marquand, sposato a diciassette anni e perso per strada ben presto. La sua prima esperienza nel cinema è nel divertente "Modesty Blaise", un film di Joseph Losey ispirato a una famosa serie di fumetti con Monica Vitti nel ruolo della protagonista. L'anno dopo Alberto Sordi le offre il ruolo di Romina nella commedia "Scusi, lei è favorevole o contrario?", un film interpretato e diretto dallo stesso Sordi e sceneggiato da un giovanissimo Dario Argento. Nel 1968, con il nome di Tina Aumont è Circe nel "Satyricon" diretto da Gian Luigi Polidoro. Proprio in quell'anno Bernardo Bertolucci la chiama per interpretare il ruolo della protagonista in "Partner", sui segue "Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano" di Luigi Comencini e sceneggiato dallo stesso Comencini con Suso Cecchi d´Amico. Nel 1969 recita accanto a Vittorio Gassman e Adolfo Celi in "L'alibi" e nel 1970 interpreta con Gigi Proietti "L'urlo" di Tinto Brass. Nel 1972 è la volta di Alberto Lattuada che le affida una parte in "Bianco, rosso e..." con Sophia Loren e Adriano Celentano e nel 1973 interpreta Luciana in "Malizia" di Salvatore Samperi. Nel 1976 Roberto Rossellini le affida il ruolo dell'adultera in "Il Messia" e Federico Fellini la vuole nel suo "Casanova". All'inizio degli anni Ottanta lascia l'Italia e se ne va in Francia non accettando più alcuna offerta dal cinema del nostro paese. L'ultimo film interpretato è del 2000. Si intitola "La mécanique des femmes" ed è diretto da Jérôme de Missolz. Il 28 ottobre 2006 muore d'embolia polmonare a Port-Vendres.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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