Dal 31 maggio al 21 giugno 1970 il Messico ospita i campionati del mondo di calcio, i primi nei quali viene ammessa la sostituzione dei giocatori durante la partita. Il sorteggio per la composizione dei giorni finali assegna come avversari all’Italia la Svezia , l’Uruguay e Israele. Nella partita di esordio contro la Svezia un tiro di Domenghini sfuggito alla presa del portiere Hellstroem dà agli azzurri una vittoria preziosa alla luce dei successivi pareggi per 0 a 0. Il 14 giugno, nei quarti di finale, l’Italia travolge i padroni di casa del Messico con un secco 4 a 1. La semifinale degli azzurri contro la Germania Ovest è destinata a passare alla storia dei mondiali come una delle più belle partite mai disputate. Dopo pochi minuti dall’inizio Boninsegna segna con un tiro dal limite dell’area un gol che può valere l’accesso alla finale. Gli azzurri si difendono per quasi tutto l’incontro, ma finiscono per capitolare a tempo scaduto, quando un intervento acrobatico di Schnellinger regala il pareggio alla Germania Ovest. Nel primo tempo supplementare Poletti, subentrato a Rosato, si fa tradire dall’emozione e consente a Müller di segnare il 2 a 1, ma subito Burgnich, di sinistro, pareggia. Pochi minuti dopo con un’azione sulla sinistra Domenghini serve Riva che, in area; dopo una finta ai danni dell’avversario diretto segna con un preciso diagonale. Il primo tempo supplementare finisce con l’Italia in vantaggio per 3 a 2. Cinque minuti dopo l’inizio del secondo tempo supplementare, il solito Müller, servito di testa da Seeler, pareggia i conti. I tedeschi non hanno neppure il tempo di esultare che Rivera, raccolto in mezzo all’area avversaria un cross rasoterra di Boninsegna, fissa definitivamente il punteggio sul 4 a 3. In finale gli azzurri, provati dalla battaglia sostenuta contro i tedeschi, perderanno per 4 a 1 contro il fortissimo Brasile di Pelé, Jairzinho, Tostào, Gerson e Rivellino.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio...
31 maggio, 2023
30 maggio, 2023
30 maggio 1987 – L’arresto di King Ad-Rock dei Beastie Boys

29 maggio, 2023
29 maggio 1989 – Tace la chitarra di Cipollina

28 maggio, 2023
28 maggio 1965 - Geronimo se ne va

27 maggio, 2023
27 maggio 1971 – Avanguardia e nuove tendenze in Versilia contro i "padroni della musica"

26 maggio, 2023
26 maggio 1960 – Little Tony, un italiano a Londra

25 maggio, 2023
25 maggio 1910 - Pha Elmer Terrell, lo showman dalla vita breve
Il 25 maggio 1910 nasce a Kansas City, nel Missouri, il cantante Pha Elmer Terrell. Personaggio eclettico capace di infiammare il pubblico è uno dei primi grandi showmen cresciuti sulla scena del jazz delle origini. Nella sua breve vita è riuscito a lasciare un segno indelebile nella stessa struttura spettacolare del genere. Fin da ragazzo cerca di darsi da fare esibendosi come ballerino, intrattenitore e cantante nei vari club della sua città natale. Proprio al 18a Street Club di Kansas City nel 1933 lo vede per la prima volta Andy Kirk che lo scrittura per la sua orchestra. Con Kirk rimane fino al 1941 poi se ne va a Indianapolis per lavorare con l'orchestra di Clarence Love. Negli ultimi anni della sua vita lsi esibisce come attrazione in molti club della West Coast. La sua avventura è brevissima. Il 14 ottobre 1945, infatti, muore all'ospedale Cedars of Lebanon di Los Angeles per un'insufficienza renale provocata, probabilmente, da intossicazione.
24 maggio, 2023
24 maggio 1986 – Quando tornò la Monkeemania!

23 maggio, 2023
23 maggio 1899 - Thomas Waltham, un pianista nel campo di prigionia
Il 23 maggio 1974 muore a Parigi il pianista, compositore e direttore d'orchestra Thomas Waltham. Dei suoi primi passi nel mondo della musica si sa poco salvo che è nato a Londra il 21 maggio 1899. La prima notizia coincide con la sua apparizione in terra francese nel 1916 in piena Prima Guerra Mondiale, alla testa di una grande orchestra militare. Tornato in Gran Bretagna fa le prime esperienze con il jazz nel 1919 con la Original Dixieland Jazz Band. Proprio in quel gruppo fa amicizia con il trombonista Emile Christian che lo convince a tornare a Parigi. Per sbarcare il lunario entrambi suonano quando e dove possono. Waltham nel 1923 lavora di registrazione per la Pathé e suona alle Folies-Bergères con gli Ad-Libs, il gruppo che accompagna la ballerina americana Nina Payne. A partire dal 1925 il gruppo si ingrandisce e suona in moltissimi locali alla moda indidendo vari dischi per la Pathé e la Gramophone. Con la fine del cinema muto e l'avvento del sonoro gli Ad-Libs partecipano a un gran numero di film e Waltham comincia a occuparsi più di composizione e di arrangiamenti che di direzione d'orchestra. Con l'occupazione nazista dal 1940 al 1944 Tom Waltham, che nel frattempo ha sposato una francese senza rinunciare alla nazionalità inglese, vive in un campo di prigionia. Dopo la liberazione riprende la sua attività con grande successo. Gli amanti del jazz ritengono che le sue migliori registrazioni siano quelle del periodo che va dal 1924 al 1928. Il grande successo di pubblico accompagna invece la sua attività negli anni Cinquanta.
22 maggio, 2023
22 maggio 1926 - Elek Bacsik, dal violino alla chitarra

21 maggio, 2023
21 maggio 1948 – Leo Sayer, clown triste per necessità

20 maggio, 2023
20 maggio 1960 – Silver Beetles, gli anonimi scarafaggi d'argento

19 maggio, 2023
19 maggio 1953 – Grace Jones tra dance e cinema
Il 19 maggio 1953 nasce a Spanish Town, in Giamaica, Grace Jones. A dodici anni si trasferisce con i suoi genitori a Syracuse, negli Stati Uniti. Quando ancora frequenta il college inizia a lavorare come modella per la Wilhelmina Modeling Agency di New York. Si trasferisce poi a Parigi dove il suo fascino molto aggressivo colpisce il fotografo Jean Paul Gode, il primo a ritenere che le sue potenzialità artistiche non possano essere sprecate sulle passerelle di moda. Divenuto suo manager le procura le prime scritture cinematografiche in film non destinati a entrare nella storia del cinema, se si eccettua una comparsata nello splendido "La guerra di Gordon" del 1973. Dotata di una voce roca e sensuale debutta come cantante nel 1977 con Windstorm, cui seguono vari singoli tra cui una personale e decadente versione de La vie en rose. In breve tempo si afferma come uno dei personaggi più convincenti della Dance. Il suo stile e la sua personalità appassionano il pubblico e affascinano gli intellettuali. Il successo non le toglie la voglia di rinnovare la propria immagine e di sperimentarsi. Nel 1980 si chiude nei Compass Point Studios di Nassau per registrare con un gruppo di musicisti come Michael "Mao" Chung, Wally Badarou, Sly Dunbar e Robbie Shakespeare, l'album Warm leatherette, prodotto da Chris Blackwell e Alex Sadkin. Il disco convince anche la critica più esigente. Da quel momento Grace si allontana definitivamente dal logoro cliché della discomusic e s'inerpica in una sorta di mix tra vari generi, fondendo la Dance e il reggae con ritmi di derivazione jazzistica. Tra i brani più significativi di questo periodo ci sono Nightclubbing, composto per lei dalla coppia formata da Iggy Pop e David Bowie e I've seen that face before, un'originale versione di Libertango di Astor Piazzolla. Il cambiamento d'immagine è accompagnato dal ritorno sullo schermo in film di cassetta come "Conan il distruttore" e "007 Bersaglio mobile". A partire dal 1986 la sua stella inizia ad appannarsi e il declino è accelerato dal sostanziale disinteresse dell'ambiente. Problemi personali e notevoli difficoltà economiche caratterizzeranno la sua attività alla fine degli anni Ottanta più della produzione di un paio di album di scarso successo e film da dimenticare come "Vamp" o "Boomerang".
18 maggio, 2023
18 maggio 1960 - Anche le donne negli uffici pubblici

17 maggio, 2023
17 maggio 1959 – Elena Ledda, tra jazz e Sardegna

16 maggio, 2023
16 maggio 1905 - Henry Fonda, uno dei più popolari divi di Hollywood
Henry Fonda nasce a Grand Island nel Nebraska il 16 maggio 1905. Figlio di un tipografo di origine spagnola inizia a recitare nella Omaha Community Playhouse, una compagnia teatrale amatoriale diretta da Doroty Pennebaker, la madre di Marlon Brando. Successivamente va alla Cape Cod University Players e più tardi si trasferisce a Broadway dove dal 1926 al 1934 diventa uno degli attori più amati dal pubblico grazie anche al successo della commedia "The farmer takes a wife” (Il fattore prende moglie). Proprio con la riduzione cinematografica di questo lavoro diretta da Victor Fleming fa il suo esordio nel 1935 sul grande schermo. L'anno dopo la sua interpretazione di Dave Tolliver nel film Il sentiero del pino solitario di Henry Hataway conquista pubblico e critica. Da quel momento diventa uno dei più popolari divi di Hollywood. Amato dal pubblico è anche apprezzato dai grandi registi. Pur avendo partecipato a più di cento film, di cui molti hanno ottenuto un grande successo di critica e pubblico, ha vinto un premio Oscar alla carriera nel 1980 e uno come miglior attore nel 1981 per il ruolo di Norman Thayer in Sul lago dorato di Mark Rydell, in cui recita insieme alla figlia Jane. Muore a settantasette anni il 12 Agosto 1982 a Los Angeles in California.
15 maggio, 2023
15 maggio 1965 – Roger Miller, King of the road

14 maggio, 2023
14 maggio 1963 - Maria Concetta, in arte Jo' Chiarello
Il 14 maggio 1963 nasce a Palermo Maria Concetta Chiarello, destinata a diventare con il nome d'arte di Jo' Chiarello uno dei personaggi femminili più singolari degli anni Ottanta. Dopo essere stata proclamata Miss Teen Agers 1980, partecipa al Festival di Sanremo del 1981 con la canzone Che brutto affare, scritta per lei da Franco Califano, intenzionato a fare di lei un'icona trasgressiva della canzone italiana. Dopo altri singoli senza grandi risultati si sottrae alla tutela di Califano e cerca una nuova strada. Nel 1988 vince, nella sezione dedicata ai nuovi interpreti, la gara di Saint Vincent, che ha preso il posto di Un disco per l'estate, con la canzone Io e il cielo. L'anno dopo si piazza al secondo posto al Festival di Sanremo nella categoria "Nuovi" con Io e il cielo, che è anche il titolo del suo primo album. Negli anni Novanta riduce sostanzialmente l'attività fino a fermarsi.
13 maggio, 2023
13 maggio 1939 – Neil Sedaka, un uomo tranquillo e imperturbabile

12 maggio, 2023
12 maggio 1942 – Italo Janne, il socio della Strambelli
Il 12 aprile 1942 nasce a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, il cantautore Italo Janne. Studia svogliatamente la chitarra e quando nei primi anni Sessanta la famiglia si trasferisce a Venezia inizia a frequentare i primi locali alternativi. Qui costituisce un duo con una certa Nicoletta Strambelli, destinata a diventare famosa con il nome di Patty Pravo. Stanco del ruolo di "socio della Strambelli", si imbarca su una nave che gironzola tra il Mar Rosso e l'Oceano Pacifico e intrattiene i passeggeri con le canzoni. Probabilmente il suo destino sarebbe lo stesso di tanti suonatori vagabondi dell'epoca, se il caso non gli avesse fatto incontrare Gianni Meccia e Bruno Zambrini che lo convincono a fermarsi a Milano. Dotato di una voce estesa e robusta, nel 1970 ottiene uno straordinario exploit commerciale con Centomila violoncelli, una sua canzone che fa da sigla a una serie televisiva de "Le avventure del tenente Sheridan". Da quel momento continua a lavorare in proprio e per altri, anche se non riesce più a ripetersi al livello del suo primo successo. No Lucky no e Lavora ragazzo sono gli unici brani degni di nota di questo periodo. Nel 1971 centra un nuovo successo commerciale con Supersonic band, un brano leggero leggero che fa da sigla a un programma radiofonico. I tempi sono, ormai cambiati, come del resto i gusti del pubblico e il buon Italo tenta di riciclarsi con un'operazione di restyling cambiando immagine e nome. Nasce così il personaggio di Jerry Mantron, destinato a finire ben presto tra le tante stranezze prodotte dall'ambiente musicale italiano. Lui per un po' se la prende con il destino, ma poi alza le spalle e se ne va. Torna a suonare nei piano bar e continua a scrivere nuovi brani sperando di trovare qualcuno disposto a interpretarli, come accade nel 1987 quando il vecchio amico Fausto Leali porta la sua Io amo al Festival di Sanremo.
11 maggio, 2023
11 maggio 1985 - Morire a diciannove anni in Vietnam

10 maggio, 2023
10 maggio 1963 - Irving Aaronson, innamorato del cinema
Il 10 maggio 1963 muore a Hollywood in California il compositore e direttore d'orchestra Irving Aaronson. Nato a New York il 7 dicembre 1895 inizia la sua attività nel 1911 suonando nei cinema l'accompagnamento musicale per i film muti. Successivamente entra a far par parte per qualche tempo del Versatile Sextette prima di formare una grande orchestra da ballo, la Irving Aaronson and his Commanders, molto popolare negli anni Venti. I Commanders suonano per commedie musicali, night clubs e vari locali, sia negli Stati Uniti che in Europa. L'orchestra, che aveva uno dei punti di forza nella presenza scenica ottiene numerose scritture nella zona di Hollywood e nel 1928 suona per il musical "Paris" a Broadway; fece poi anche delle incisioni e delle trasmissioni radiofoniche. La Irving Aaronson and his Commanders raggiunge l'apice del successo nel 1933-34. Successivamente Aaronson preferisce lavorare come compositore e arrangiatore per la MGM a Hollywood. Tra i suoi successi in questo campo si sono nel 1951 The Loveliest Night of the Year per il film “Il grande Caruso” di Richard Thorpe e The Song Angels Sing per il film “Da quando sei mia" di Alexander Hall nel 1952..
09 maggio, 2023
9 maggio 1974 – Ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen

08 maggio, 2023
8 maggio 1964 – La prima volta di Mayall

07 maggio, 2023
7 maggio 1951 – Janis Ian star del folk a quindici anni

06 maggio, 2023
6 maggio 1945 – Bob Seger, l'operaio della musica

05 maggio, 2023
5 maggio 1972 – Basta con i bombardamenti sul Vietnam! Hollywood sta con McGovern

04 maggio, 2023
4 maggio 1928 - Lars Gullin, il primo sax europeo premiato da Down Beat
Il 4 maggio 1928 nasce sull’isola di Gotland, in Svezia, il sassofonista Lars Gullin. Proprio sull’isola di Gotland fa le sue prime esperienze musicali suonando il clarinetto in una orchestra militare. Se ne va poi a Stoccolma per studiare pianoforte. Qui viene scritturato come sassofonista dalle orchestre di Charles Redland, Arthur Österwall e Seymour Österwall. Dal 1951 al 1953 suona nell'orchestra di Arne Domnérus. Dal momento in cui chiude con quest’orchestra preferisce esibirsi prevalentemente con gruppi suoi oppure come ospite solista di altri gruppi. Tra i più originali musicisti jazz europei degli anni Cinquanta riesce a mescolare con garbo, intelligenza e talento la lezione di Miles Davis con la musica folcloristica scandinava e la musica romantica. È il primo musicista jazz europeo a vincere il referendum New Star, indetto dalla rivista Down Beat nel 1954 pur non essendo mai andato negli Stati Uniti. Muore a Emmaboda, in Svezia, nel 1976.
03 maggio, 2023
3 maggio 1972 – Una scarica mortale ferma gli Stone The Crows

02 maggio, 2023
2 maggio 1950 – Leo “Scat” Watson
Il 2 maggio 1950 a Los Angeles, in California, muore Scat Watson, forse il miglior specialista di canto “scat” che il jazz abbia mai avuto. Nato il 27 febbraio 1898 a Kansas City, Missouri, si chiama in realtà Leo Watson. Nella sua città natale inizia a esibirsi come cantante solista trasferendosi poi a New York dove si aggrega a Virgil Scroggins, Buddy Burton, Wilbur e Douglas Daniels come attrazione in uno spettacolo che le Whiteman Sisters portano in giro negli Stati Uniti durante il 1929. All'inizio degli anni Trenta, il gruppo formato da Scat Watson e dai suoi amici, con Teddy Bunn al posto di Burton, cambia nome in The Spirits of Rhythm. Il successo che Watson ottiene è immediato. Scat incide anche con i Washboard Rhythm Kings e nel 1937 viene ingaggiato da John Kirby che lo vuole all'Onyx Club dove oltre a cantare suona batteria e trombone. L'anno successivo anche Artie Shaw e Gene Krupa lo vogliono come attrazione nelle loro orchestre. Nel gennaio del 1939 torna con gli Spirits of Rhythm, ma per poco perché si ammala ed è costretto ad abbandonare temporaneamente la musica. Alla fine dell'anno accetta la scrittura dell'orchestra di Jimmy Mundy. Nell'estate del 1940 è ancora con gli Spirits of Rhythm a New York nel corso dell'Esposizione mondiale. Si trasferisce in seguito in California, dove nel 1943 suona con Teddy Bunn. Forma e riforma diverse volte gli Spirits of Rhythm. Lavora come solista in vari cabaret e in duo con Slim Gaillard nel 1946. Nel 1948, come cantante-batterista suona con il pianista Charlie Raye. All'inizio del 1949 si ammala gravemente e nel 1950 muore per i postumi di una polmonite.
01 maggio, 2023
1° maggio 1921 – “L’Ordine Nuovo” pubblica per la prima volta il testo italiano de “L'internazionale”
Il 1° maggio 1921 il giornale “L’Ordine Nuovo”, diretto da Antonio Gramsci, pubblica per la prima volta una versione italiana de L’Internazionale firmata da Bergeret che fa storcere il naso ai puristi perché non troppo aderente al testo originario francese. La scelta non è casuale. Scriverà infatti Antonio Gramsci nei "Quaderni del carcere" che i canti popolari non sono quelli scritti e ragionati a tavolino, ma quelli che il popolo adotta come suoi "perché conformi alla sua maniera di pensare e di sentire". L'analisi gramsciana del canto popolare, infatti, ha da sempre alla base un ragionamento guida: «ciò che contraddistingue il canto popolare, nel quadro di una nazione e della sua cultura, non è il fatto artistico, né l'origine storica, ma il suo modo di concepire il mondo e la vita in contrasto con la società ufficiale». Se non si comprende il senso profondo di questa concezione che è politica, ma non solo, si finisce per non capire la ragione per cui, tra le tante versioni italiane de L'internazionale", alcune delle quali sicuramente più aderenti all'originale francese di Eugène Pottier, "L'Ordine Nuovo" pubblichi il testo firmato Bergeret, uno pseudonimo che a detta di Raffaele Mario Offidani (Spartacus Picenus), ma anche di Cesare Bermani, nasconde il nome di Umberto Zanni, uno dei collaboratori della "Rassegna popolare del socialismo". Non è una traduzione originale letterariamente corretta, ma, come si diceva a quei tempi, una "traduzione libera" che vince nell'ottobre 1907 il concorso bandito dal giornale "L'Asino" per le migliori parole italiane dell'inno e viene adottata dal Partito Socialista Italiano. Non ci sono dubbi che altre versioni fossero più fedeli al testo francese scritto da Eugène Pottier, nel giugno 1871, mentre era nascosto a Parigi per sfuggire alla repressione contro la Comune. È il caso di quella che inizia "Su! Sofferenti della terra!", considerata oggi come una sorta di versione anarchica del canto e pubblicata con almeno tre titoli diversi: L'Internazionale, Su, sofferenti! e Germinal. Altri testi hanno avuto riconoscimenti ufficiali come quella che inizia con "Sorgete, o miseri del mondo!", di Spartacus Picenus, cioè Raffaele Mario Offidani, adottata nel 1919 come inno della Federazione italiana giovanile socialista. Tuttavia solo quella di Bergeret è divenuta davvero un canto popolare nel senso che Gramsci attribuiva a questa parola. Ha superato il tempo e la stessa struttura testuale, che oggi risulta arcaica nella sua costruzione, per diventare patrimonio di tutti al punto che, se si segue il criterio introdotto da Lomax, che stabilisce una divisione netta tra la ricostruzione storico filologica e lo stato di fatto, non è errato considerarla ormai un brano "tradizionale" e come tale indicarlo. La musica poi ha travalicato le frontiere del tempo, dello spazio e dei generi musicali fino a entrare anche nella storia del rock con le versioni del britannico Billy Bragg e degli italiani Area.
Iscriviti a:
Post (Atom)