Il 21 maggio 1948 a Shoreham nel Sussex nasce Leo Sayer, un personaggio destinato a lasciare un segno nella musica pop britannica e non solo. Il pubblico si accorge di lui per la prima volta nel 1973 quando arriva improvvisamente al successo sia come autore che come cantante. Come autore scrive, in coppia con Dave Courtney, Giving it all away e le altre canzoni di Daltrey, il primo album da solista del cantante degli Who Roger Daltrey mentre come cantante scala le classifiche con l'album Silverbird e il singolo The show must go on, registrati nello studio personale dello stesso Daltrey. Sono gli anni del “glam”, un periodo in cui ogni interprete deve caratterizzarsi attraverso un personaggio fantastico da proporre, spesso con rutilanti travestimenti, all’immaginazione del pubblico. A questa regola non riesce a sfuggire neppure Leo che essendo piccolo di statura, esile e con una voce acuta, sceglie di presentarsi al pubblico travestito da clown triste. Il suo successo, ben sostenuto dalle canzoni composte in coppia con David Courtney e dall'abile guida di un manager come Adam Faith, continua con gli album Just a boy e Another year e con i singoli One man band, Long tall glasses e Moonlighting che, tra il 1974 e il 1975, ne fanno uno degli artisti più acclamati. Dopo la rottura con Dave Courtney, sostituito dall'ex Supertramp Frank Farrell, Sayer concentra la sua attenzione sul mercato statunitense portando al successo il singolo You make me feel like dancing e l'album Endless flight, prodotto da Richard Perry. Nel 1977 When I need you, un altro singolo estratto da quest'album, arriva al primo posto in classifica sia negli Stati Uniti che in Inghilterra. All'apice della sua carriera, Leo conferma il successo statunitense con gli album Thunder in my heart e Leo Sayer, entrambi prodotti da Richard Perry, e con i singoli Thunder in my heart, I can't stop lovin' you e Raining in my heart. Nel 1979, oltre all'antologico The very best, pubblica l'album Here, prodotto da David Courtney, che sembra preludere al suo declino. Proprio in quel periodo, però, Leo trova un nuovo partner in Alan Tarney, il leader della Tarney-Spencer Band, un eccellente autore, arrangiatore e produttore, che contribuisce a rinnovare il suo stile e il suo repertorio. Una nuova fase nella sua carriera viene aperta agli inizi degli anni Ottanta dall'album Living in a fantasy realizzato con Alan Tarney al basso e alle tastiere e Trevor Spencer alla batteria e dai singoli More than I can say e World radio che segnano il suo ritorno al successo. I tempi d’oro, però, sono lontani. Nel 1983 Leo Sayer debutta con un suo show televisivo e abbandona progressivamente la scena musicale, preferendo coltivare altri interessi.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento