Il 22 maggio 1926 nasce a Budapest il chitarrista Elek Bacsik. Il suo primo strumento è il violino che studia fin da giovane nel conservatorio della sua città natale. Nel 1945 lascia questo strumento per la chitarra, strumento per il quale si rivela immediatamente molto dotato. Nel 1949 lascia per la prima volta l'Ungheria, si trasferisce in Svizzera ed entra nel gruppo diretto dal trombettista Hazy Osterwald, del quale all'epoca fanno parte musicisti di grande importanza come il clarinettista Ernst Hoellerhagen e il bassista Sonny Lang. All'inizio degli anni Cinquanta, si trasferisce in Italia e per un breve periodo entra a far parte del gruppo di musica leggera diretto da Renato Carosone. Successivamente, dopo essere stato prima in Spagna e poi in Portogallo, nel 1959 arriva a Parigi dove inizia a suonare al Mars Club, uno dei locali più in voga della zona degli Champs-Elysées, in compagnia di Michel Gaudry al contrabbasso e Art Simmons al pianoforte. Rimane a Parigi per vari anni, suonando e incidendo con i batteristi Kenny Clarke e Daniel Humair e i contrabbassisti Pierre Michelot e Michel Gaudry. Negli anni successivi torna in Italia dove prende parte a varie manifestazioni jazzistiche. Musicista eclettico dotato di grande temperamento ha uno stile originale che non si fa influenzare né dallo stile dei grandi chitarristi americani né da quello di Django Reinhardt. Muore il 14 febbraio 1993 a Glen Ellyn nell’Illinois.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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