I più ferventi maccartisti, all'epoca della "caccia al rosso", avevano più d'un sospetto che il cuore di Hollywood, e più in generale del mondo dello spettacolo statunitense battesse a sinistra. Non a caso si erano dati da fare per incarcerare e mettere fuori gioco decine e decine di artisti, sceneggiatori, soggettisti, musicisti e così via. La loro intenzione era sicuramente quella di rendere permanente la campagna, ma con il trascorrere degli anni anche lo zelo anticomunista dell'FBI e delle varie associazioni "patriottiche" si era progressivamente arrugginito. Alla fine degli anni Sessanta l'esplosione del movimento contro la guerra del Vietnam aveva fatto il resto. Nonostante tutto, però, la conferenza stampa convocata da un gruppo di artisti guidato dall’attore Warren Beatty sembra una pugnalata al cuore dell'America più legata alla tradizione e alla bandiera. Si svolge il 5 maggio 1972. Warren Beatty, a nome di un nutrito gruppo di personaggi del mondo dello spettacolo annuncia la sua decisione di tenere dodici spettacoli per raccogliere fondi a sostegno della campagna presidenziale di George McGovern, esponente dell'ala pacifista del Partito Democratico e sostenuto dai movimenti per i diritti civili. Tra gli attivi promotori di questa iniziativa ci sono Judy Collins, Mama Cass Elliot e Michelle Gillian dei Mama's & Papa's, Goldie Hawn e Jack Nicholson. La popolarità dei personaggi è da sola sufficiente ad attirare l'attenzione dei media sulla conferenza stampa del 5 maggio, ma i componenti del gruppo hanno in serbo una sorpresa più eclatante. Il primo a parlare è Warren Beatty che spiega la decisione di sostenere McGovern con l'intenzione di far cessare al più presto la guerra nel Vietnam. «Il nostro paese deve sospendere immediatamente i bombardamenti sul Vietnam del Nord. Adesso, subito! McGovern si è impegnato a prendere immediatamente questa decisione e noi lo sosteniamo. Utilizzeremo gli spazi che ci verranno concessi in tutto il periodo della campagna elettorale per mobilitare l'opinione pubblica contro la guerra che il nostro paese sta conducendo nel Vietnam». Alcuni giornalisti fanno notare come, forse, la loro determinazione rischi di essere più un problema che un aiuto per McGovern perché potrebbe allontanare il voto dell'elettorato più moderato. Per tutti risponde Judy Collins: «Volete sapere la verità? Non ci interessa poi tanto che McGovern arrivi primo. Quel che ci interessa è far finire i bombardamenti sul Vietnam».
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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