
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio...
31 agosto, 2023
31 agosto 1963 - La breve gloria delle Ronettes

30 agosto, 2023
30 agosto 1921 – Carlo Alberto Rossi, un sanguigno creatore di successi

29 agosto, 2023
29 agosto 1914 – Clely Fiamma, la più giovane stella dell’Olympia

28 agosto, 2023
28 agosto 1979 - Il sequestro di Fabrizio e Dori

27 agosto, 2023
27 agosto 1990 - Steve Ray Vaughan, il bianco dalla chitarra nera

24 agosto, 2023
24 agosto 1968 - Caro Country Joe, se non ti piace l’America vattene!

23 agosto, 2023
23 agosto 1975 - Togliete quel Reynolds!

22 agosto, 2023
22 agosto 1988 - Aretha, la regina

20 agosto, 2023
20 agosto 1983 - Tornano i pirati dell’etere

18 agosto, 2023
18 agosto 1941 – Lili Marleen

17 agosto, 2023
17 agosto 1964 – Con "You really got me" i Kinks prendono il volo

Il 17 agosto 1964 la Pye Records pubblica You really got me. Il brano sarà il primo grande successo dei Kinks, uno dei gruppi più spigolosi degli anni Sessanta che più di altri incarna lo spirito ribelle delle bande giovanili dell'epoca. La loro selvaggia irruenza sul palco piace ai Mods, ma è amata anche dai Rockers e verrà presa a esempio dai protagonisti del punk. I Kinks nascono, di fatto, nel 1962 attorno ai fratelli Davies, Ray e Dave soprannominati "Rock Brothers" per la mania di ascoltare i dischi ad altissimo volume. Entrambi chitarristi formano il primo nucleo della band con il batterista Mick Avory e il bassista Peter Quaife. Per un po' si fanno le ossa come gruppo d'accompagnamento del cantante Robert Wace, un onesto mestierante che diventerà il loro manager. La storia non va avanti per molto, perché alla fine del 1963 decidono di proseguire da soli. Notati dal produttore Shel Talmy ottengono il primo contratto discografico con la Pye Records e si mettono subito al lavoro in sala di registrazione. Nel mese di febbraio del 1964 pubblicano il loro primo singolo, una cover di Long tall Sally, il brano di Little Richard. Il disco passa quasi inosservato e non va meglio al successivo You do something to me. Decisi a non mollare i quattro lavorano all'idea di realizzare un brano che possa avere la stessa carica esplosiva delle loro esibizioni dal vivo. Nasce così You really got me. Nonostante sia già pronto alla fine della primavera la loro casa discografica prende tempo tentando di convincerli ad ammorbidirne l'impatto con un arrangiamento meno selvaggio e duro. Sono in molti a dubitare che quel selvaggio e grezzo miscuglio di rock urlato e blues nero possa interessare a un mercato che si sta ormai evolvendo in forme più raffinate, ma Ray Davies e i suoi compagni tengono duro. You really got me esce così com'è. In pochi mesi conquista i giovani di tutto il mondo e diventa uno dei più longevi brani della storia del rock.
16 agosto, 2023
16 agosto 1968 – L’inaspettata fine di Cutty Cutshall
Il 16 agosto 1968 a Toronto, in Canada, dove si trova in tournée con gli All Stars di Eddie Condon, muore improvvisamente il trombonista Cutty Cutshall. Ha cinquantasette anni. Nato a Huntington County, in Pennsylvania, 29 dicembre 1911 è registrato all’anagrafe con il nome di Robert Dewee Cutshall. Giovanissimo comincia l'attività professionale a Pittsburg suonando nell'orchestra sinfonica comunale e in vari gruppi da ballo. Nel 1934 viene ingaggiato da Charley Dornberg e dal 1938 al 1940 suona con il gruppo della cantante Jan Savitt Successivamente entra nell’organico dell'orchestra di Benny Goodman e ci resta fino alla fine del 1946 sviluppando un rapporto di amicizia e rivalità professionale con Lou McGarity. Nella band di Goodman Cutshall si fa conoscere e apprezzare sia dai critici sia dal grosso pubblico. Nel 1948 ottiene un importante ingaggio al Nick's, il tempio dei dixielanders di New York, dove suona prima con Billy Butterfield. A partire dal 1949 entra a far parte degli All Stars di Eddie Condon diventandone un componente fedele e quasi inamovibile. Verso la fine degli anni Cinquanta, Cutshall suona anche con le orchestre di Bob Crosby, ancora una volta a fianco di McGarity, e di Wild Bill Davison pur senza abbandonare l’impegno primario con il "clan” di Condon. Nel 1965 entra partecipa a una serie di registrazioni della band di Yank Lawson e Bob Haggart che dal punto di vista stilistico anticipano la nascita della World Greatest Jazz Band nella quale ha ancora una volta al suo fianco McGarity. Non riuscirà però a prender parte alle prime incisioni di quest’orchestra perchè la morte lo sorprende a Toronto dove avrebbe dovuto esibirsi per l’ultima volta con gli All Stars di Condon.
15 agosto, 2023
15 agosto 1969 - Alle cinque del pomeriggio inizia Woodstock

14 agosto, 2023
14 agosto 1971 – King Curtis accoltellato

13 agosto, 2023
13 agosto 1965 - Il primo volo del Jefferson Airplane

12 agosto, 2023
12 agosto 1985 - Kyu Sakamoto, la star giapponese del rock and roll

11 agosto, 2023
11 agosto 1966 - Vade retro Lennon!

L’11 agosto 1966 all’Astor Towers Hotel di Chicago si svolge una burrascosa conferenza stampa dei Beatles, sbarcati negli Stati Uniti per esibirsi in quello che è destinato a essere il loro ultimo tour oltreoceano. Per una volta, però non sono i giornalisti a creare grattacapi ai quattro ragazzi di Liverpool. Anzi, c’è chi rileva come siano “più o meno le stesse del tour precedente”. Quello che disturba è la presenza vociante e aggressiva fuori dall’albergo di varie organizzazioni cristiane integraliste che alzano cartelli in cui si chiede a John Lennon di pentirsi e alle autorità americane di espellere i “blasfemi inglesi”. Allieta l’ambiente un grande falò di dischi e manifesti della band in puro stile Ku Klux Klan. La ragione di tanto trambusto è da ricercare in una non recentissima intervista rilasciata da John Lennon a Maureen Cleave, una giornalista dell’”Evening Standard”, nella quale il musicista rileva, tra l’altro, che “i Beatles sono oggi più conosciuti nel mondo di quanto non sia Gesù Cristo.” In quello stesso 11 agosto, mentre si sta svolgendo la conferenza stampa, un’associazione conservatrice di Memphis chiede che venga annullato il concerto che i quattro di Liverpool dovrebbero tenere nella città. In caso contrario si promettono disordini e contestazioni, oltre che la dannazione eterna per i responsabili del sacrilegio. E mentre il Sudafrica, che non ha mai sopportato John Lennon per il suo impegno antiapartheid, coglie l’occasione per mettere al bando i dischi dei Beatles, i vertici della Chiesa Cattolica tentano di riportare un po’ tutti alla realtà. Su “L’Osservatore Romano” e il “Catholic Herald” compaiono due editoriali molto simili che rilevano come, pur se sbagliate nel tono, le dichiarazioni Lennon siano sostanzialmente vere. Forse perché non leggono, ma più probabilmente perché non capiscono, varie organizzazioni di estrema destra, non tutte a sfondo confessionale, si daranno appuntamento a Memphis il 20 agosto, data del concerto dei Beatles in quella città, per limitarsi a bersagliare con frutta marcia e immondizia la band. I disordini promessi finiranno lì.
10 agosto, 2023
10 agosto 1918 - Il sax selvaggio di Arnett Cobb

09 agosto, 2023
9 agosto 1974 – Bill Chase, profeta del jazz rock

08 agosto, 2023
8 agosto 1975 – Nashville, specchio degli USA

07 agosto, 2023
7 agosto 1941 – Una tuba jazz prestata al pop

06 agosto, 2023
6 agosto 1970 - Mai più Hiroshima, basta con la guerra!

05 agosto, 2023
5 agosto 1967 – Il primo album dei Pink Floyd

04 agosto, 2023
4 agosto 1972 – 10CC, la faccia scanzonata del rock progressivo

03 agosto, 2023
3 agosto 1969 - Carl Wilson, un imbarazzante disertore

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